Multe salate per 5 banche europee, cui si aggiunge anche Mufg Bank, la più grande banca del Giappone, nata nel 2006 dalla fusione tra Bank of Tokyo-Mitsubishi e UFJ Bank. Nell’inchiesta sono finite Barclays, Royal Bank of Scotland, Citigroup, JPMorgan e Ubs. Quest’ultima però non è stata sanzionata in quanto ha rivelato l’esistenza delle intese illegali alla Commissione.
La commissione europea ha deciso di infliggere una doppia sanzione alle banche inquisite poiché avrebbero partecipato a due diverse intese illegittime, realizzando un vero e proprio cartello sul mercato delle operazioni di cambio spot riguardante ben undici valute: euro, sterlina, yen, franco svizzero, dollari americani, canadesi, neozelandesi e australiani, corone danese, svedese e norvegese.
“Aziende e persone dipendono dalle banche per cambiare moneta e fare transazioni in valuta straniera. Il trading di valuta estera è uno dei mercati più grandi al mondo, e vale miliardi di euro al giorno”, ha spiegato la commissaria alla concorrenza Ue, Margrethe Vestager.“Queste decisioni prese sui cartelli mandano un messaggio chiaro che la Commissione non tollererà comportamenti collusivi in nessun settore dei mercati finanziari. Il comportamento di queste banche ha minato l’integrità del settore a danno dei consumatori europei”, ha aggiunto.
Ma cosa è successo? Le società che investono nel Forex si scambiano grosse quantità di moneta attraverso i cosiddetti “Forex trader”. Queste operazioni, per legge, dovrebbero avvenire lo stesso giorno, al tasso di cambio prevalente. Non era così. Alcuni trader, secondo l’inchiesta portata avanti in sede comunitaria, si sarebbero scambiati informazioni sensibili e piani di trding, coordinando le strategie di scambio in chat professionali. Queste attività avvenivano su diretto ordine delle banche coinvolte nel cartello.
Tramite questo meccanismo, le società potevano dunque compiere scelte di mercato informate su quando vendere o comprare le valute che avevano nel portafoglio, creando le occasioni migliori.
Il primo accordo, noto come Forex-Three Way Banana Split, è stato considerato illegittimo dall’Antitrust europeo che ha stabilito una multa pari a 811,197 milioni di euro nei confronti di colossi bancari del calibro di Barclays, Royal Bank of Scotland, Citigroup e JPMorgan.
Per la seconda intesa, denominata Forex- Essex Express, la multa ammonta invece a 257,682 milioni di euro da suddividere tra a Barclays, Rbs e Mufg Bank. Ubs fa parte dei destinatari delle decisioni comunitarie ma non subisce la multa perché ha rivelato l’esistenza delle intese illegali alla Commissione.