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Ue: manovra italiana “a rischio”, ma il giudizio è rinviato

FIRSTonline

La legge di bilancio italiana 2017 rischia di non rispettare i requisiti del Patto Ue, perché potrebbe provocare “una deviazione significativa dall’aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine”. È quanto scrive la Commissione europea nel comunicato in cui sintetizza la propria posizione sulle manovre dei Paesi Ue. Bruxelles ravvisa lo stesso rischio anche per altri 5 Paesi: Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia, Finlandia.

In particolare, “sul Belgio e sull’Italia, che devono rispettare la regola del debito, a breve la Commissione Ue emetterà nuovi rapporti specifici”, ha annunciato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Nel parere pubblicato oggi, inoltre, l’Ue precisa che “la Commissione presenterà le sue conclusioni delle revisioni approfondite nell’ambito dei suoi Country Report annuali nella prima parte del 2017”.

Il giudizio definitivo, perciò, è rimandato a dopo il referendum del 4 dicembre. In altri termini, Bruxelles sceglie di non entrare a gamba tesa nel dibattito politico italiano pre-referendum. Per il momento, Bruxelles non entra nel merito della richiesta italiana di non computare, ai fini del rispetto delle regole europee, lo 0,4% del Pil di spesa pubblica previsto nel 2017 per l’emergenza migranti (0,2%) e per le spese di ricostruzione e prevenzione legate agli eventi sismici (0,2%). 

Un segnale di apertura è però arrivato. Il commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici, ha riconosciuto che – per quanto riguarda il nostro Paese – la distanza tra i piani presentati e gli obiettivi è tra le più alte dell’Ue, ma anche che un’ampia parte della deviazione è legata alla situazione “drammatica” del terremoto e alla gestione dei flussi migratori. “Ne terremo conto”, ha commentato.

“Stiamo facendo una battaglia in Europa – ha detto il premier italiano, Matteo Renzi, che ieri era tornato a minacciare di porre il veto sul bilancio Ue –. La bandiera dell’Europa è qui con noi e la teniamo al nostro fianco, ma l’Europa faccia il suo mestiere, che è promuovere la crescita e non solo l’austerity, investire sul futuro e non solo in burocrazia. Per troppo tempo abbiamo sprecato tempo perché qualcuno ha pensato di far vincere la cultura dell’austerity e quindi ha dimezzato gli investimenti pubblici in Italia, con un ragionamento filosofico suicida che ha portato la riduzione di 20 miliardi di finanziamento”.

Intanto, oggi la Camera ha approvato la fiducia posta dal governo sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio. Su 525 votanti, i voti favorevoli sono stati 359, i contrari 166. Il voto finale di Montecitorio sul provvedimento è previsto intorno alle 17. Il testo sarà poi inviato al Senato per il via libera definitivo.

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