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Ue: l’Italia deve pagare 340 milioni di Iva in più

Il ricalcolo del Pil 2013 con il nuovo standard europeo comporta la revisione delle quote di contribuzione Iva – Rimborsi per Francia e Germania, stangata su Londra.

Ue: l’Italia deve pagare 340 milioni di Iva in più

E’ in arrivo una beffa contabile per il Tesoro: entro il primo dicembre l’Italia dovrà pagare 340 milioni di euro all’Unione europea a titolo di contributo al bilancio comunitario di quest’anno. Lo scrive il Financial Times, citando un documento di Bruxelles in cui vengono riviste le quote di contribuzione Iva in base al ricalcolo del Pil fino al 2013. 

Con i nuovi criteri – che tengono conto, fra l’altro, di alcune attività illegali – il Pil italiano 2013 è risultato in crescita del 3,8% (con una discrepanza di 59 miliardi di euro), mentre il rapporto debito/Pil è sceso dal 132,6 al 127,9% e il deficit dal 3,0 al 2,8%. Guarda caso, l’Iva supplementare che il ricalcolo comporta corrisponde a un decimo esatto del tesoretto che il governo ha accantonato in vista della trattativa in corso con Bruxelles sulla legge di Stabilità 2015.  

“E’ necessario Approfondire metodo e risultati”, ha commentato il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega alle politiche europee, Sandro Gozi.

Al contrario del nostro Paese, Francia e Germania otterranno un rimborso rispettivamente di 1,02 miliardi e 780 milioni, mentre la Gran Bretagna dovrà pagare una quota extra particolarmente salata: ben 2,13 miliardi, un esborso che rischia di rafforzare non poco il movimento euroscettico britannico, da tempo in cima alle preoccupazioni Londra.

Il Financial Times scrive che David Cameron ha promesso di dare battaglia già al vertice di oggi a Bruxelles: “La richiesta è inaccettabile”, ha detto il premier britannico. La Commissione spiega però che i numeri citati dal quotidiano sono provvisori e potrebbero cambiare.

Oggi i ministri delle Finanze Ue terranno una riunione straordinaria per rivedere l’aggiustamento delle quote di contribuzione. Lo riferiscono fonti diplomatiche Ue, aggiungendo che la presidenza di turno italiana ha accettato di organizzare nei prossimi giorni una riunione straordinaria tra ministri e Commissione per rivedere i numeri.

Le fonti spiegano che la Gran Bretagna ha incontrato il sostegno d’Italia e Olanda, chiamate anch’esse a fornire contributi aggiuntivi entro dicembre. Germania Francia e lo stesso presidente uscente della Commissione Jose Manuel Barroso si oppongono invece alla revisione sottolineando che le cifre vengono riviste ogni anno una volta che sono disponibili i dati economici finali dei singoli paesi.  

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