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UE: la Revisione 2011 dello Small business Act

Lo Small Business Act, approvato nel 2008 e presentato in un nostro precedente articolo, ha subito un processo di revisione culminato nella pubblicazione della Comunicazione n.78 del 2011 (Review of the “Small Business Act for Europe).

Tale comunicazione analizza lo stato di implementazione dello Sba evidenziandone gli esempi più validi di politiche nazionali di attuazione, e i punti critici per i quali è necessario un intervento più incisivo da parte degli stati membri. In conclusione il rapporto di revisione individua una serie di priorità di azione conformi con la strategia di Europa 2020.

In estrema sintesi la Commissione afferma che tutte le iniziative legislative previste dallo Sba 2008 sono state attuate, ad eccezione dello statuto per la Società privata europea (SPE) per il quale vengono formulati inviti ad accelerare il processo di approvazione.

Si portano all’attenzione pubblica i risultati raggiunti attraverso alcuni programmi come ad esempio il Cip (competitiveness and innovation framework programme) che ha permesso la facilitazione di investimenti in venture capital e la fornitura di garanzie per prestiti a circa 100.000 pmi (il 90% delle quali sono microimprese), creando 1,2 posti di lavoro medi per impresa. La commissione prevede che beneficeranno del programma circa 200.000 nuove imprese entro il 2013.

Altri programmi cui viene dato risalto sono l’apertura di un centro europeo per le pmi in Cina, allo scopo di fornire supporto e informazioni per investitori od esportatori europei presenti nel mercato asiatico; gli “European sme weeks”, con 1.500 eventi e 3 milioni di partecipanti e il programma “Erasmus for young enterpreneurs”, che permette un training on-the-job per i nuovi imprenditori.

Per quanto riguarda i progressi nei singoli principi stabiliti dallo Sba del 2009, la commissione dedica spazio al miglioramento del contesto imprenditoriale, all’accesso ai finanziamenti e all’accesso al mercato.

Dal punto di vista del miglioramento del contesto imprenditoriale, le azioni poste in essere dai singoli paesi membri hanno avuto effetti significativamente diversi. Infatti, non in tutti i paesi si è riusciti ad avere effetti tangibili in riferimento alla riduzione del peso amministrativo.

La facilitazione dell’accesso al finanziamento per le pmi, sotto forma di prestazione di garanzie o programmi di microcredito, è stata perseguita da quasi tutti gli stati anche in funzione anticongiunturale come sostegno durante la crisi economico-finanziaria.

Le politiche di miglioramento dell’accesso al mercato sono state parte integrante di diversi programmi governativi, principalmente attraverso supporti finanziari per la promozione dell’export, supporti nella definizione di strategie di accesso al mercato e partecipazioni a fiere .

Le criticità si esprimono soprattutto in riferimento al principio n.2 sinteticamente definito “second chance”, ovvero la possibilità in caso di bancarotta non fraudolenta di rientrare rapidamente nel mondo dell’impresa per gli imprenditori fraudolenti. Solo 5 stati (Belgio, Finlandia, Irlanda, Spagna, Regno Unito) hanno implementato misure in quest’ambito.

Infine si sono registrati dei progressi nelle procedure di start-up in riferimento al costo ed alla durata del processo. Si è passati da una media di 12 giorni e 485 euro nel 2007 a 7 giorni e 399 euro nel 2010. L’Italia, secondo i dati forniti dal governo permette di avviare una start-up in 1 solo giorno ma ad un costo di 2.673 euro.

In appendice al documento vengono analizzate le politiche di implementazione dei 10 principi stabiliti dallo SBA; l’Italia viene presa ad esempio per due di essi, segnatamente il 3° “pensare prima di tutto in piccolo” e l’8° “promozione dell’aggiornamento e innovazione”.

L’aggiornamento dello sba prevede anche un nuovo set di azioni da porre in essere per rispondere alle sfide derivanti dalla crisi economica ed in linea con la strategia di Europa 2020, ovvero:

· fare della “smart regulation” una realtà per le pmi europee;

· prestare attenzioni specifiche alle necessità di finanziamento delle pmi;

· adottare un approccio generalizzato per supportare l’accesso al mercato delle pmi;

· aiutare le pmi a contribuire ad un’economia che renda efficiente l’utilizzo di risorse;

· promuovere l’imprenditorialità, la creazione di posti di lavoro e la crescita inclusiva.


Allegati: SBA2011.pdf

Categories: News