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Ue, Italia bocciata: conti fuori controllo e il lavoro peggiora

Giudizio impietoso da Bruxelles sul nostro Paese: salgono debito e deficit, aumenta la spesa pubblica e “il mercato del lavoro s’indebolirà considerevolmente”

Ue, Italia bocciata: conti fuori controllo e il lavoro peggiora

La Commissione europea taglia le previsioni di crescita relative all’Italia. Dopo il +0,9% del 2018, ora per il 2019 Bruxelles pronostica un +0,1%, cui dovrebbe seguire un +0,7% nel 2020. Tutte e tre le stime sono dello 0,1% inferiori alle previsioni di tre mesi fa.

Quanto al deficit-Pil, quest’anno dovrebbe salire al 2,5%, dal 2,1% del 2018, mentre nel 2020 potrebbe sforare di mezzo punto il limite di Maastricht, arrivando al 3,5%.

Il debito pubblico, dal 132,2% dello scorso anno, raggiungerà il 133,7% nel 2019 e il 135,2% nel 2020.

Infine, il deficit strutturale: dal 2,2% del 2018 salirà al 2,4% quest’anno e al 3,6% nel 2020. Nell’accordo Roma-Bruxelles sulla manovra di Bilancio 2019 era previsto invece che il disavanzo strutturale non peggiorasse quest’anno.

“Le previsioni – precisa la Commissione – sono basate su uno scenario di no-policy-change e non incorporano gli effetti” dell’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia.

Secondo Bruxelles, la spesa pubblica italiana “è destinata ad aumentare significativamente a seguito dell’introduzione del reddito della cittadinanza e di diverse disposizioni in merito alle pensioni, compreso il nuovo regime di prepensionamento (ovvero quota 100, ndr)”, anche se “alcuni risparmi sono attesi da una nuova spending review”.

L’Esecutivo Ue prevede inoltre che “il mercato del lavoro si indebolirà considerevolmente” nel biennio 2019-2020)” e “la crescita dell’occupazione si fermerà nel 2019”.

“In Italia la crescita economica debole farà salire il deficit di Bilancio”, ha commentato il commissario europeo agli Affario economici, Pierre Moscovici, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche di primavera.

“Non è oggi che affronteremo la questione del rispetto del Patto di stabilità e di crescita da parte dell’Italia – ha aggiunto – ci vuole un po’ di pazienza: bisognerà certamente tornarci ma la Commissione inizierà a valutare la conformità nel Pacchetto di primavera, a inizio giugno”.

La Commissione europea ha tagliato anche le stime sulla crescita del Pil dell’Eurozona: +1,2% nel 2019, contro il +1,3% previsto a inizio febbraio, e +1,5% l’anno prossimo (dal +1,6%).

Quanto all’inflazione viene confermata la stima di +1,4% quest’anno mentre viene ridotta a 1,4% la stima per l’anno prossimo (a febbraio era stato stimato 1,5%). Il 2018 si era chiuso a quota 1,8%.

Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, invita a “stare in allerta per un possibile no deal per la Brexit, per le incertezze politiche e un possibile ritorno al circolo vizioso banche-debito sovrano”.

Secondo Moscovici, in ogni caso, “l’economia europea continuerà a crescere nel 2019 e nel 2020, la crescita rimane positiva in tutti gli Stati membri e continuano ad arrivare buone notizie sul fronte dell’occupazione e della crescita dei salari: ciò indica una tenuta dell’economia europea di fronte a una situazione globale meno favorevole e a una persistente incertezza. Ma dobbiamo essere pronti a sostenere maggiormente l’economia, se necessario, e ad adottare ulteriori riforme per stimolare la crescita. Soprattutto dobbiamo evitare di scivolare nel protezionismo, che non farebbe altro che esacerbare le tensioni sociali ed economiche esistenti nelle nostre società”.

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