Aumento dell’Iva nelle isole a vocazione turistica, mantenimento della tassa sugli immobili, lotta all’evasione e privatizzazioni. Sarebbero questi, secondo le indiscrezioni, i punti principali della lista di impegni presentata da Atene a Bruxelles per ottenere nuove linee di finanziamento.
Destinato a far rumore, in patria, sarà soprattuttto il mantenimento dell’Enfia (equivalente all’Imu in Italia), che Tsipras aveva promesso di sostituire con una tassa solo sui grandi patrimoni immobiliari durante la campagna elettorale. L’aumento dell’Iva, invece, non dovrebbe toccare i beni alimentari e dovrebbe coinvolgere solo le isole.
Un’altra marcia indietro del governo è relativa alle privatizzazioni, come quella (paziale) del porto del Pireo. A completare la lista, poi, ci sarebbero la stretta sul mercato nero dei carburanti e sul trasferimento di soldi all’estero, oltre al congelamento delle pensioni anticipate e al consolidamento dei fondi pensione.
Secondo un portavoce della Commissione Ue “il dialogo procede in maniera costruttiva”, ma la definizione di un accordo sembra essere ancora lontana: “Prima di Pasqua ci sarà una riunione telefonica dell’Euro Working Group che deciderà i prossimi passi”.
Più polemico il parere del portavoce del ministro delle Finanze tedesco, Martin Jaeger: “Stiamo aspettando” una lista di proposte di riforma che “valga la pena discutere. La palla rimane in mano greca. Speriamo che una lista sia presentata nel più breve tempo possibile”.