Era il 1997, i paesi membri dell’Unione europea hanno firmato il cosiddetto Patto di stabilità e crescita, l’accordo che aveva l’obiettivo di coordinare le politiche di bilancio in Europa salvaguardando la stabilità delle finanze pubbliche.
Oggi, il 9 dicembre di ventidue anni dopo, il commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung, commentando l’attuale congiuntura economica, ha spiegato la necessità di adeguare le regole alle nuove circostanze economiche: «Dobbiamo mettere in chiaro che questi provvedimenti sono nati in un momento particolare, nel periodo di una crisi. Ora però da questa crisi siamo fuori e abbiamo altre sfide davanti a noi: la lotta al cambiamento climatico e il pericolo di avere, per un lungo periodo, una crescita bassa e una bassa inflazione. In questo contesto le regole europee devono essere gradualmente adeguate».
Sul tema, Gentiloni ha annunciato che durante il prossimo anno verranno riviste le regole europee in due tappe, una prima consultazione pubblica nel corso del primo semestre, mentre nel secondo semestre sarà presentato un documento di proposte redatto dalla stessa Commissione europea.
Secondo i più recenti dati, non ci sono al momento attendibili previsioni sulla possibilità che nel 2020 e 2021 possa verificarsi una significativa crescita, dopo che l’Eurozona ha visto una frenata nel 2019 a circa l’1,1% contro una media degli anni scorsi che era pari al 2%. “Non siamo alla vigilia di una recessione ma di un rallentamento concentrato nel settore manifatturiero e nei paesi e settori più esposti a export e scambi, non a caso Germania e Italia risultano quelli più interessati”.
Quanto alle polemiche nate durante le scorse settimane sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità, Gentiloni ha detto: “Di tutto abbiamo bisogno eccetto che di fiammate autolesionistiche. Non dobbiamo alimentare dubbi su sostenibilità debito e sulla tenuta dei titoli di Stato. Al contrario dobbiamo rilanciare la crescita”.
In merito alle riverse sulla imparzialità del commissario sul tema Italia-bilancio, Gentiloni ha concluso: «Non applicherò due pesi e due misure. La presidente von der Leyen ha più volte ripetuto quanto sia importante usare la flessibilità».