Il Fondo unico di risoluzione dovrebbe essere finanziato dalle stesse banche con un prelievo dell’1% sui depositi garantiti di tutti gli istituti degli Stati che fanno parte dell’unione bancaria. Se si prendono a riferimento i bilanci 2011, si tratterebbe di circa 55 miliardi di euro, che secondo la proposta della Commissione europea dovrebbero essere raccolti in dieci anni (5,5 miliardi l’anno), salvo poi doverne aggiungere ancora se il livello del Fondo dovesse calare.
In generale, poi, il meccanismo unico di risoluzione bancaria, che comprende un’Autorità europea per gestire i fallimenti oltre al Fondo unico, dovrà essere operativo da gennaio 2015. Le nuove regole, quindi, dovranno essere adottate entro la scadenza della legislatura europea nella primavera dell’anno prossimo. E’ questa la proposta che la Commissione europea renderà nota in tarda mattinata. I negoziati tra i governi e con il Parlamento europeo dovranno procedere a tappe forzate.