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Ue: fondi alla Turchia per i profughi fuori dal deficit

La Commissione ha chiarito che le risorse da destinare ad Ankara per l’emergenza migranti “non saranno contabilizzate ai fini del deficit di bilancio” – Quanto alla possibilità concedere flessibilità supplementare ai Paesi europei più impegnati sul fronte dell’emergenza profughi, Bruxelles non si sbilancia: “Valuteremo caso per caso in primavera”.

Ue: fondi alla Turchia per i profughi fuori dal deficit

I contributi dei Paesi Ue al fondo da 3 miliardi di euro destinato alla Turchia per l’emergenza profughi “non saranno contabilizzati ai fini del deficit di bilancio, in base al Patto di stabilità e di crescita”. Lo ha affermato oggi un portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, insistendo sul fatto che questo punto è chiaro a tutti i membri dell’Unione dallo scorso dicembre, quando l’Esecutivo europeo aveva diffuso un documento che conteneva questa precisazione.

Il ruolo della Turchia nella gestione dei flussi migratori (soprattutto dalla Siria) è stato uno dei temi al centro dell’incontro di venerdì scorso fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier italiano Matteo Renzi. In quell’occasione, la numero uno della Germania ha sottolineato che “l’attuazione dell’accordo con la Turchia è urgente”. 

Da parte sua, Renzi ha accusato la Commissione di essere responsabile dei tempi lunghi della trattativa, poiché avrebbe tardato a rispondere alla richiesta dell’Italia sulla possibilità di lasciare i 250-300 milioni di finanziamento alla Turchia fuori dal patto di Stabilità. Quella arrivata oggi è perciò la risposta della Commissione al Presidente del Consiglio italiano, anche se l’Ue sostiene che Renzi sappia “tutto già da dicembre”.

Dopo l’ufficialità della posizione dell’Unione europea, il premier italiano, in viaggio in Nigeria, è intervenuto commentando così: “Daremo i contributi alla Turchia. Prima del Patto di Stabilità c’è il patto di umanità“.

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