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Ue e Lagarde fanno volare Piazza Affari: spread ai minimi, banche al top

Lo stop alla procedura d’infrazione della Ue e la nomina della Lagarde alla Bce abbassano lo spread e fanno di Piazza Affari la regina di Borsa in Europa grazie all’impennata delle banche.

Ue e Lagarde fanno volare Piazza Affari: spread ai minimi, banche al top

Seduta euforica per Piazza Affari, che chiude un rialzo del 2,4%, a 21.905 punti, regina incontrastata in Europa. A scatenare gli acquisti è stata la decisione della Commissione UE di non chiedere la procedura d’infrazione, una scelta che era nell’aria dopo la presentazione di una manovra correttiva da parte del governo per oltre sette miliardi di euro, ma che ha fatto crollare lo spread e ha mandato in orbita le banche. L’Italia resta sorvegliata speciale e, avverte Prometeia, le previsioni economiche 2019 e 2020 sono al ribasso (+0,1% da +0,2% e +0,5% da +0,6%). L’economia mondiale è in equilibrio precario – ammonisce il centro studi – e in Italia la stagnazione è lo scenario più probabile. “In questo contesto il governo si avvia alla partita cruciale di settembre, quando verrà definita la manovra economica per il 2020”.

Per oggi in ogni caso Milano festeggia e anche la carta italiana va per la maggiore. Il rendimento a due anni scende sotto zero e quello del benchmark, il Btp 10 anni, scende a 1,6%, mentre lo spread con il Bund decennale buca al ribasso i 200 punti fermandosi a 199,4 (-10%). 

Nell’azionario le più gettonate sono le banche, che guidano la classifica del Ftse Mib: Banco Bpm +6,56%; Ubi +6,78%; Unicredit +5,57%; Intesa +5,08%. Sono solo tre le blue chip negative: Saipem -0,62%; Stm -0,59%; -Prysmian -0,05. Le fresche nomine in ruoli chiave a livello europeo tengono alto l’umore anche delle altre piazze continentali, Francoforte +0,72%; Parigi +0,75%; Madrid +1,23%. Piace in particolare l’indicazione di Christine Lagarde alla presidenza della Bce, da cui ci si attende il mantenimento di una politica monetaria accomodante.  Non si discosta Londra +0,68%.

Wall Street a sua volta parte con il piede giusto e sembra affamata di ulteriori record, con lo S&P 500 che tocca un picco per il terzo giorno di seguito soprattutto grazie ai titoli difensivi, in una seduta prefestiva e a metà servizio. Donald Trump fa i complimenti al listino e, come il mercato, spera in un taglio dei tassi da parte della Fed. Così coglie anche l’occasione per sferrare un nuovo attacco a Cina ed Europa, che “giocano – dice – a manipolare di tanto le valute e pompano denaro nel loro sistema per competere con gli Usa. Dovremmo fare come loro o continueremo a essere degli stupidi che si rilassano e stanno educatamente a guardare mentre altri paesi continuano a fare i loro giochi, come hanno fatto per molti anni”.

L’euro-dollaro resta stabile e si muove intorno a 1,128. Il petrolio riduce i guadagni, all’indomani di un pesante calo, dopo la divulgazione delle scorte settimanali Usa che, risultano in discesa, ma in misura inferiore alle attese. Brent +1,18%, 63,14 dollari al barile; Wti +0,49% 56,53 dollari. L’oro si conferma molto attraente e attualmente scambia in rialzo a 1419,25 dollari l’oncia. 

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