Saranno pubblicate domani le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia, accusata dall’occidente di fomentare ed appoggiare la guerra dei separatisti nell’est dell’Ucraina. Lo prevede l’accordo raggiunto tra i 28 paesi dell’Ue. Il pacchetto di provvedimenti era stato adottato formalmente lunedì, ma la pubblicazione era stata sospesa.
Tra i provvedimenti ci sarebbe una stretta sull’accesso ai mercati finanziari europei per una serie di imprese e banche russe, una limitazione delle esportazione di beni tecnologici russi e misure individuali verso alcuni alti funzionari russi, con la limitazione dei loro spostamenti in Europa e il congelamento degli asset.
Da parte sua, la Russia ha già preparato nuove ritorsioni: dopo l’import di prodotti agroalimentari, questa volta nel mirino di Mosca ci sarebbero l’importazione di automobili e di prodotti industriali leggeri. Lo ha confermato Andrei Belousov, consigliere del Cremlino.
Le restrizioni all’importazione di beni industriali colpirebbero soprattutto l’export di Germania e Italia, che vede tra le principali voci di export in Russia proprio i macchinari. Le nuove misure della Ue, secondo il ministero degli Esteri russo, rappresentano “una linea assolutamente non amichevole” e “contraddicono gli interessi della stessa Unione Europea”.
Intanto, nella notte è stata violata la tregua nell’est ucraino: una serie di colpi di artiglieria è caduta a su Donetsk, secondo quanto reso noto dal consiglio cittadino. La Nato ha reso noto che, secondo le informazioni in suo possesso sono “circa mille” i soldati russi ancora presenti nell’est dell’Ucraina, mentre circa 20mila militari sono subito oltre il lato russo della frontiera. E arriva l’avvertimento di Mosca: le esercitazioni congiunte Nato-Kiev “potrebbero mettere a repentaglio i progressi nell’accordo di pace”, avverte il ministero degli Esteri russo.