Dal primo febbraio 2014, effettuare pagamenti per via elettronica all’interno dell’Europa sarà ancora più semplice. È questo l’obiettivo della Sepa (Single euro payments area, ovvero area comune dei pagamenti in euro), un progetto volto a concepire l’Europa come un’area domestica in cui cittadini ed imprese possono ricevere ed effettuare pagamenti in euro, utilizzando un unico conto bancario ed un’unica carta di credito, indipendentemente dalla loro ubicazione in Europa.
Sepa comprende i 27 Paesi membri dell’Unione Europea più Svizzera, Islanda, Principato di Monaco e Liechtenstein. Di conseguenza, i pagamenti in euro all’interno di questa area dovranno considerarsi come pagamenti domestici europei. “Non ci sarà più alcuna differenza tra pagamenti nazionali e crossborder. Un consumatore può aprire un conto in qualunque Stato ed effettuare pagamenti in tutti i Paesi”, afferma Paola Giucca, direttore del Servizio supervisione sui mercati e sul sistema dei pagamenti (Smp) della Banca d’Italia.
La Sepa coinvolgerà oltre 500 milioni di abitanti e 9 mila soggetti fornitori di servizi di pagamento ammortizzati. Per questi, da febbraio, scatterà il termine ultimo per la migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti (come i Rid) Sepa e il divieto di richiedere il codice identificativo d’azienda (Bic) per i pagamenti nazionali.
Secondo la Banca d’Italia il completamento di questo processo richiede uno “sforzo straordinario”. Tuttavia, molti saranno i benefici tra cui un abbattimento dei costi ed il superamento delle frammentazioni a livello nazionale.