La Commissione europea conferma, con le sue previsioni economiche di primavera che presenta oggi a Bruxelles, le stime sulla crescita economica dell’Italia che aveva già pubblicato tre mesi fa con le previsioni d’inverno, e che vedono il Pil crescere dello 0,6% quest’anno e dell’1,2% nel 2015, dopo una riduzione dell’1,9% nel 2013.
Confermati anche i dati del deficit pubblico rispetto al Pil, che è previsto al 3% nel 2013, al 2,6% quest’anno e al 2,2% nel 2015. Peggiorate, invece, in confronto alle previsioni d’inverno, le cifre del debito pubblico rispetto al Pil: 132,6% nel 2013, 135,2% quest’anno e 133,9% nel 2015. Tre mesi fa, la Commissione prevedeva rispettivamente 132,7, 133,7 e 132,4 per cento.
In leggero peggioramento, sempre rispetto alle previsioni d’inverno, anche il tasso di disoccupazione: stabile al 12,2% nel 2013, aumenta al 12,8% quest’anno (rispetto al 12,6 precedentemente stimato) e al 12,5% (rispetto al 12,4) nel 2015. L’Inflazione annuale è prevista all’1,3% nel 2013, allo 0,7% quest’anno e in ripresa all’1,2% nel 2015 (nelle previsioni d’inverno era più alta, allo 0,9% quest’anno e all’1,3% nel 2015).
Uguali erano stati i dati pubblicati poco prima dall’Istat, secondo il quale nel 2014 il prodotto interno lordo italiano crescerà dello 0,6%, in termini reali. Sempre secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione è destinato a crescere nel 2014, alla quota record del 12,7% (l’Ue in questo caso indica 12,8%) dal 12,2% del 2013. Secondo le previsioni dell’istituto di statistica, la disoccupazione calerà soltanto nel 2015 (al 12,4%) e nel 2016 (al 12%).
Intanto da Bruxelles arrivano anche i dati relativi all’eurozona: la crescita del pil nell’area euro è stata confermata dalla Commissione europea a quota 1,2% quest’anno. L’anno prossimo si stima arriverà all’1,7%. A febbraio la stima era 1,2% e 1,8%. Nella Ue 1,6% e 2% contro la precedente stima di 1,5% e 2%. La disoccupazione calerà dal 12% nell’Eurozona nel 2013 all’11,8% quest’anno e all’11,4% nel 2015; nella Ue da 10,8% nel 2013 a 10,5% nel 2014 e al 10,1% nel 2015. A febbraio la Commissione prevedeva per l’Eurozona 12% e 11,7%; per la Ue 10,7% e 10,4%.