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Ue allenta i vincoli sugli aiuti e le Borse tentano il rimbalzo

Eurogruppo decisivo oggi sul sostegno all’economia: la Germania apre sugli aiuti ai Paesi più colpiti, ma su Mes ed Eurobond restano le resistenze dei nordici – Negli Usa braccio di ferro fra Trump e Congresso – Il dollaro scivola, l’oro vola

Ue allenta i vincoli sugli aiuti e le Borse tentano il rimbalzo

Cina e Corea del Sud vedono una luce in fondo al tunnel dell’epidemia e così possono sfruttare a dovere la spinta degli incentivi storici della Fed (una bomba atomica, altro che il bazooka di Draghi), che però non evitano l’ennesimo crollo di Wall Street. L’Italia, ancora il campo di battaglia principale nella guerra al coronavirus, confida nelle decisioni che oggi verranno prese dall’Eurogruppo: la Germania ha aperto agli aiuti ai Paesi più colpiti, ma sull’utilizzo di linee di credito del Mes o l’adozione degli eurobond restano le resistenze dei Paesi del Nord, Olanda in testa. Ecco, in sintesi, il bollettino di stamane all’apertura di una nuova giornata difficile.

SALGONO SEUL E HONG KONG. TOKYO +5%

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna l’1,8%. Stanotte il sito del distretto di Hubei ha annunciato che le restrizioni previste dalla quarantena nella città di Wuhan saranno allentate a partire dall’8 aprile. Hong Kong +3,5%.

Vola la Borsa della Corea del Sud: +6,5%. L’export segna un rialzo del 10% nei primi venti giorni di marzo.

Il Nikkei di Tokyo sale del 5%, anche se gli indicatori di marzo diffusi stanotte mostrano quali siano gli effetti negativi sul quadro economico dell’autoisolamento e della fermata produttiva: l’indice sulle aspettative dei direttori degli acquisti in marzo è sceso sui minimi da aprile 2009. A spingere il Nikkei è il balzo di Softbank (+15%), che ha promesso un buy back dopo la vendita di assets per 41 miliardi di dollari. Lo yen si apprezza su dollaro dopo cinque sedute consecutive di ribasso, a 110,2.

IL QE NON BASTA. BRACCIO DI FERRO TRUMP/CONGRESSO

Nuovo forte ribasso per i mercati Usa: Dow Jones -3,04%, S&P 500 -2,93%. Nasdaq +0,27%, sostenuto dal rialzo di Amazon (+3,07%), regina delle consegne a domicilio. L’indice S&P ha perso 9mila miliardi di dollari dai massimi di febbraio.

Ieri la Fed ha lanciato il suo “whatever it takes”, cioè ha allargato all’estremo il piano di acquisto titoli, attivo già sui Treasury (obbligazioni federali). La Banca centrale ha inserito nel paniere delle categorie acquistabili anche altro, compresi i titoli emessi da agenzie aventi come sottostante mutui residenziali e mutui commerciali. Saranno acquistati sul mercato secondario anche corporate bond, purché di merito creditizio alto, oltre che i relativi Etf. E l’elenco si allunga con l’accettazione di garanzie legate agli Abs (cioè il credito al consumo) e provvedimenti per i pagamenti delle piccole imprese. In pratica la Fed finanzierà ogni tipo di prestito.

IL DOLLARO PERDE COLPI, SCHIZZA L’ORO

Ma tanta generosità ha lasciato freddo il mercato. Manca l’accordo tra Donald Trump e il Congresso sulle misure per aiutare il Paese ad affrontare il Coronavirus. I Democratici, dopo aver bloccato i provvedimenti al Senato, hanno presentato un loro documento di 1.400 pagine che contiene misure di stimolo e protezione per le famiglie da 2.500 miliardi di dollari. La leader della Camera, Nancy Pelosi, ha spiegato in una conferenza stampa che il piano del Tesoro pensa quasi unicamente a salvare le aziende, mentre le famiglie sono lasciate sole. I democratici propongono uno stop temporaneo al pagamento delle rate sul mutuo per la casa, per l’automobile e su tutto il credito al consumo, mentre gli studenti avranno debiti cancellati per 10.000 dollari.

Il dollaro si indebolisce sull’euro per il secondo giorno consecutivo, a 1,077.

Oro in fortissimo recupero: dopo il +3,7% di ieri, la giornata è iniziata subito in rialzo a 1.563 dollari. Goldman Sachs consiglia di acquistare.

Il petrolio Brent sale del 3%, dal +0,4% di ieri sera. Barclays abbassa a 28 dollari il prezzo medio per l’anno in corso.

PIAZZA AFFARI -1,09%, CODA AL BANCOMAT IN GERMANIA

L’indice della fiducia è scivolato nell’Eurozona ai minimi da cinque anni. Ma, ancor più delle statistiche, a dimostrare l’insicurezza dilagante è la corsa ai bancomat: nell’ultimo week end in Germania sono raddoppiati i prelievi.

Milano ha chiuso in ribasso dell’1,09%, a 15.559 punti. Il rapporto prezzi/utili del paniere principale, superiore al 6,2%, è senz’altro allettante. Ma non è il caso di tentare la sorte vista la volatilità e la possibile revisione al ribasso dei dividendi annunciati prima della crisi.

ZURIGO È IL FANALINO DI CODA

Rosso acceso nel resto dell’Eurozona: Francoforte -2,12%; Parigi -3,32%; Madrid 3,33%; Londra -3,89%; Zurigo -5,41%.

La Germania ha varato ieri l’atteso pacchetto di misure (fino a 750 miliardi di euro) per arginare i danni causati dal coronavirus sulla prima economia d’Europa. L’extra-bilancio supplementare federale, pari a 156 miliardi, che verrà finanziato con il nuovo debito, mette in luce l’intenzione di Berlino di far uso di “tutto ciò che ha a disposizione” per mitigare l’impatto del coronavirus, come affermato dal ministro dell’Economia Olaf Scholz.

SPREAD IN TENSIONE ATTORNO AI 200 PUNTI

Il secondario italiano ha chiuso in modesto rialzo la seduta aperta all’insegna delle vendite. Il mercato ha ripreso fiato dopo le misure aggressive della Fed.

Il tasso del decennale italiano si attesta a 1,61%, dopo un avvio a 1,71%, da 1,63%. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale è sceso in serata a 199 punti base da 206.

Il Tesoro offrirà in asta il prossimo 26 marzo Btpei per 750 milioni e 2,750 miliardi di ctz.

SI DIMETTE IL CEO, SPROFONDA CNH (-15%)

A Piazza Affari, in rosso il settore degli industriali, il più colpito dalla serrata per l’epidemia. Sotto la lente degli analisti è finita Cnh Industrial (-14,95%), dopo l’uscita a sorpresa del ceo Muehlhaeuser, che ha suscitato forti dubbi sulla sostenibilità del piano approvato a settembre. La guida del gruppo passa per ora nelle mani della presidente Heywood (anche membro del cda Exor, -6,13%) in attesa di nominare il nuovo Ceo.

FCA E FERRARI FERME, PRODUCONO RESPIRATORI

Arretrano anche Ferrari (-4,43%) e Fiat Chrysler (-4,25%). Mike Manley ha annunciato la conversione di uno stabilimento del gruppo Fca alla produzione di mascherine. Inoltre, il Ceo del Lingotto ha reso noto in una lettera ai sindacati che i team di engineering e del manufacturing insieme ai colleghi della Ferrari stanno collaborando con Siare Engineering, una delle poche aziende che producono respiratori, per aiutarli a raddoppiare la loro produttività.

Secondo Fidentiis, Fiat Chrysler sconta un rischio elevato che il dividendo straordinario da 5,5 miliardi di euro che il gruppo si è impegnato a pagare prima della fusione con Psa possa saltare o essere ridotto a 2,4 miliardi.

BREMBO -12%, RETROMARCIA SUL DIVIDENDO

Perde colpi Brembo (-11,695%) dopo la marcia indietro sul dividendo. Banca Imi ha confermato il rating add sul titolo e target price di 8,7 euro per azione, mentre Mediobanca Securities ha ribadito la raccomandazione neutrale e il prezzo obiettivo di 9,6 euro.

La rinuncia alla cedola non danneggia invece Amplifon (+2,2%). Tra gli industriali, giù anche Leonardo (-2,38%) e Buzzi (-6,54%).

JP MORGAN TAGLIA PIRELLI

Pirelli -3,67%: la produzione di pneumatici negli impianti italiani di Settimo Torinese e Bollate è sospesa. JP Morgan ha ridotto il prezzo obiettivo da 5,5 a 3,5 euro, confermando la raccomandazione neutrale, dopo una revisione al ribasso delle stime sul comparto della componentistica auto europea.

BPER VOLA SULLO SCONTO DELL’OPS INTESA/UBI

Contrastati i bancari, che pure si muovono meglio del comparto europeo (-4%). Tiene Ubi Banca (+0,36%), che mantiene il rapporto previsto dall’Ops con Intesa (-1,13%). La revisione dei termini dell’operazione ha messo le ali a Bper (+14%, dopo il +9% di venerdì): la Banca avrà uno sconto sui 400-500 sportelli che dovrebbe cedere a Ubi. Positiva Mps: +3%.

TONFO DI UNICREDIT, RIMBALZA NEXI

Male la big Unicredit, che lascia sul terreno il 4,15%. La banca parteciperà con 435 milioni al piano di riassetto di Esselunga, rilevando il 32,5% della società immobiliare dell’azienda.

Seduta spumeggiante per Nexi: dopo che la scorsa settimana il titolo era sceso sotto il prezzo di collocamento di 9 euro, un balzo del 11,5% riporta le azioni della società attiva nei pagamenti digitali ben oltre i 10 euro. Mediobanca Securities ha confermato il giudizio di “outperform”, con prezzo obiettivo sceso a 13 euro.

LUSSO IN ROSSO, EFFETTO AMAZON PER POSTE

Tornano in rosso Atlantia (-5,5%) e il lusso: l’Asia non ha ancora superato l’emergenza Coronavirus e gli acquisti ad Hong Kong riguardano solo i prodotti di seconda mano: Moncler -2,3%. Tod’s -6,4%.

Prosegue la corsa di Diasorin (+4,6%), scattata dopo il via libera della Food and Drug americana al kit per il test del coronavirus.

In rialzo Poste Italiane (+3,46%) e Tim (+2,67%).

Strappa Reno De Medici (+6,9%): la società manterrà gli stabilimenti italiani aperti e continuerà a produrre il cartoncino, parte essenziale della filiera del packaging, destinato in prevalenza ai settori alimentare e farmaceutico.

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