Per porre fine alle violente proteste dei giorni scorsi, dove hanno perso la vita oltre 100 persone tra manifestanti e forze dell’ordine, il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha firmato un accordo, siglato stamani nel palazzo presidenziale alla presenza dei tre inviati dell’Unione europea, con i rappresentati delle opposizioni. Fondamentali sono state le pressioni internazionali perché si ponesse rapidamente fine alla tragedia che fatto 100 vittime.
I punti dell’intesa, elencati stamani dal capo dello Stato sono il ritorno alla Costituzione del 2004, con un conseguente limite ai poteri presidenziali, l’avvio di un processo per dar vita ad un governo di unità nazionale e, infine, la convocazione nei prossimi mesi di nuove elezioni presidenziali.
Il portavoce del leader di opposizione, Vitaly Klitschko ha comunicato che l’intesa è stata accettata per mettere fine alle proteste. Il coordinamento delle proteste Euro Maidan, che in un primo tempo aveva giudicato insufficienti le condizioni e insisteva sulle dimissioni immediate del presidente, ha acconsentito ad accettare le proposte, dando mandato ai leader dell’opposizione di firmare.
I manifestanti hanno intanto liberato i rappresentati delle forze dell’ordine catturati durante gli scontri e molte unità di polizia schierate nel centro di Kiev e difesa dei palazzi del potere hanno abbandonato le loro postazioni. Secondo l’agenzia Interfax si tratta di circa 1.400 agenti.
“I ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia salutano positivamente l’accordo raggiunto nella crisi in Ucraina, lodano le parti per il loro coraggio e l’impegno per l’intesa, e invocano lo stop immediato ad ogni violenza e scontro in Ucraina”, si legge in una nota dei ministri europei.
