Il 24 febbraio del 2022 la Russia dello zar Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina con l’intenzione di riconquistarla con le armi. E’ un dato oggettivo e incontrovertibile ma, a distanza di tre anni, la storia sembra andare alla rovescia e nei primi colloqui tra gli Usa di Trump e la Russia di Putin la narrazione prevalente sembra attribuire al Presidente del Paese aggredito, Vladimir Zelensky, tutte le colpe della guerra. Incredibile ma le parole sono pietre. Con la tipica arroganza russa, il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov ha avuto la sfacciataggine di dire che “Zelensky merita una bacchettata sulle mani”. Ma Trump ha fatto ancora di più e ha capovolto la verità storica arrivando a sostenere che “L’Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare la guerra” – Iniziare la guerra? Ha detto proprio così – e si è detto deluso per le proteste di Zelensky per non essere stato ammesso ai primi colloqui Usa-Russia. Per Trump Zelensky è addirittura “un dittatore senza elezioni”. Allucinante. Ma di fronte all’invasione russa l’Ucraina che cosa avrebbe dovuto fare? Arrendersi subito senza combattere? Ma c’è di più: gli Usa vorrebbero acquisire le terre rare ucraine ma senza pagarle bensì considerandole un risarcimento dei finanziamenti ricevuti da Kiev per il sostegno alla guerra. Siamo nella realtà o su Scherzi a parte? Queste di Lavrov e Trump sono fake news vere e proprie. Che vergogna.
Ucraina, Zelensky capro espiatorio della storia alla rovescia: la falsità di Trump e l’arroganza di Lavrov
Usa e Russia stanno scrivendo la storia alla rovescia a danno dell’Ucraina e della verità. Il ministro russo Lavrov vorrebbe bacchettare sulle mani Zelensky e Trump ritiene che ad iniziare la guerra sia stata l’Ucraina e definisce “un dittatore senza elezioni” il Presidente ucraino. Incredibile. Ma il 24 febbraio del 2022 non furono i carri armati russi ad invadere l’Ucraina?
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