Peggiorano le condizioni di Yulia Tymoshenko. L’eroina della rivoluzione arancione, oggi leader dell’opposizione ucraina, è ormai in carcere da quasi sette mesi. Sul sito del partito “Patria” i suoi sostenitori hanno lanciato un appello alle autorità di Kiev perché rispettino le indicazioni della Corte europea per i diritti umani, che ha chiesto per l’ex premier ucraina “assistenza medica qualificata e multidisciplinare”.
I colleghi di partito di Tymoshenko citano “fonti bene informate”, senza specificare però in che modo si manifesti il peggioramento dell`ex capo del governo, in carcere dallo scorso agosto e condannata ad ottobre 2011 a sette anni di prigione per abuso d’ufficio. Ieri la Procura ucraina ha messo in dubbio l’origine e la gravità dei lividi mostrati da Tymoshenko, sostenendo che le sue denunce riguardo presunte violenze subite in carcere sarebbero del tutto inventate. Nei giorni scorsi la Tymoshenko aveva riferito di essere stata picchiata e per protesta ha iniziato lo sciopero dello fame.
Intanto però il caso dell’ex premier si complica: Bruxelles chiede insistentemente di fornire alla donna cure adeguate e di permettere eventualmente il suo trasferimento in una clinica specializzata tedesca, ma le autorità di Keivv restano immobili.
La vicenda, che ha già portato a un rallentamento del processo di integrazione europea dell’Ucraina, ora allunga un’ombra sugli Europei di calcio al via il mese prossimo in Ucraina e Polonia. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, secondo il settimanale “Der Spiegel”, avrebbe intenzione di boicottare l’evento sportivo se prima del fischio d’inizio Tymoshenko non sarà liberata. Il presidente tedesco, Joachim Gauck, ha rifiutato un invito ufficiale in Ucraina, mentre il ministro dell’Ambiente, Norbert Rottgen, ha dichiarato al quotidiano “Bild” che i governi europei dovrebbero boicottare le partite in programma in Ucraina.
