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Ucraina, Trump avverte Putin: “Ferma questa guerra ridicola o arriveranno sanzioni”. Minaccia dazi sulla Ue

Più sanzioni, dazi e un arsenale illimitato per Kiev: il piano del presidente americano per forzare Mosca al negoziato sulla guerra in Ucraina

Ucraina, Trump avverte Putin: “Ferma questa guerra ridicola o arriveranno sanzioni”. Minaccia dazi sulla Ue

Donald Trump non perde tempo. A pochi giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente americano alza la posta e lancia un ultimatum a Vladimir Putin: “Patteggia ora e metti fine a questa ridicola guerra. Non può che peggiorare”. In caso contrario, Washington è pronta a colpire la Russia con misure economiche drastiche: nuove tasse, dazi e sanzioni su tutto ciò che viene esportato dalla Russia verso gli Stati Uniti. E non è tutto: fonti vicine all’amministrazione americana rivelano che Trump è pronto anche a intensificare l’invio di armi all’Ucraina, invece di ridurlo, qualora Mosca rifiutasse di negoziare.

Il neo presidente Usa non risparmia neanche l’Europa, lanciando un messaggio senza troppi giri di parole: o si correggono gli squilibri commerciali, oppure scattano i dazi. “Ci hanno trattato male. Se non fai così, non si ottiene giustizia”, ha dichiarato con la sua consueta enfasi, avvisando Bruxelles che gli Stati Uniti non resteranno più a guardare.

Trump a Putin: “Ora è tempo di fare un accordo”

“Non cerco di fare male alla Russia – ha scritto Trump sul social Truth -. Mi piace il popolo russo e ho sempre avuto un buon rapporto con il presidente Putin. Non dobbiamo dimenticare che Mosca ci ha aiutato durante la Seconda guerra mondiale”. Ma le sue parole si fanno dure quando parla del conflitto: “Questa guerra non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Ora è tempo di fare un accordo. Lo possiamo fare in modo facile o duro, ma quello facile è sempre migliore”.

L’appello è chiaro: mettere fine a un conflitto che ha devastato l’Ucraina e destabilizzato l’economia globale. E Trump, fedele al suo stile diretto, lascia intendere che il tempo delle esitazioni è finito.

Un piano per forzare Putin al negoziato

Fonti vicine all’amministrazione rivelano che Trump ha già in mente una strategia per convincere Putin. L’idea è congelare il fronte attuale senza riconoscere formalmente i territori occupati dalla Russia. Da lì partirebbe un negoziato per trovare un equilibrio di lungo termine.

Tra le proposte ci sarebbe un possibile scambio di territori: se Mosca volesse mantenere aree strategiche come Kursk, dovrebbe restituire Zaporizhia, con la sua centrale nucleare, attualmente inutilizzata e pericolosa perché minata.

Sull’adesione dell’Ucraina alla Nato, Trump adotterà una posizione diplomatica ambivalente: nessuna promessa a Kiev, ma nemmeno concessioni a Mosca. Rinviare di 20 anni l’ingresso ucraino nell’Alleanza sarebbe una vittoria simbolica per Putin, ma Trump non intende concederla apertamente.

Zelensky: “Per la pace servono gli Usa”

Da Davos, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che una missione di interposizione sarà cruciale per mantenere il cessate il fuoco, ma dovrà includere forze statunitensi. “Gli alleati europei non hanno abbastanza soldati per essere un deterrente credibile contro Mosca”, ha dichiarato, aggiungendo che servirebbero almeno 200mila uomini sul campo.

Se Putin respingesse truppe Nato ai suoi confini, un’opzione potrebbe essere una missione europea senza il marchio dell’Alleanza. L’ipotesi Onu è ancora lontana, ma potrebbe diventare l’unica soluzione accettabile per tutti.

Più armi a Kiev: la minaccia che Putin teme

Se Putin ignorasse il suo appello, Trump sarebbe pronto a ribaltare completamente l’approccio diplomatico, aumentando il supporto militare all’Ucraina. Fonti dell’amministrazione parlano di un piano che ricorda il Cash & Carry della Seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti finanzieranno Kiev affinché acquisti direttamente armi americane, senza trasferimenti diretti di denaro.

I fondi resterebbero negli Usa, girati direttamente alle aziende produttrici, minimizzando i rischi di corruzione in Ucraina, un punto cruciale per rassicurare la base conservatrice. “Non ci saranno limiti a ciò che Kiev potrà acquistare né a come userà le armi”, spiegano fonti dell’amministrazione.

L’obiettivo è mettere Putin con le spalle al muro: accettare il negoziato o affrontare un’Ucraina più armata e una pressione economica senza precedenti. Trump punta a chiudere il conflitto, ma lo fa giocando una partita ad alto rischio. La palla, ora, è nelle mani del presidente russo.

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