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Ucraina, Sybiha nuovo ministro degli Esteri al posto di Kuleba: chi è e perché Zelensky lo ha scelto

Imagoeconomica

In Ucraina il Parlamento ha approvato la nomina di Andriy Sybiha a ministro degli Esteri, in sostituzione di Dmytro Kuleba, nell’ambito del più grande rimpasto di governo dopo l’invasione russa. “Prima nomina: Andriy Sybiha come ministro degli Esteri dell’Ucraina”, ha detto il parlamentare Yaroslav Zheleznyak, aggiungendo che in 258 hanno votato a favore. Secondo i media ucraini, il presidente Volodymyr Zelensky – atteso a Cernobbio nel fine settimana o forse già domani per la cerimonia di apertura – avrebbe dato a Sybiha una missione ben precisa dedicata al reperimento di armi e munizioni per combattere la Russia.

Sybiha, chi è il nuovo ministro degli Esteri ucraino

Quarantanove anni, sposato e con tre figli, Andriy Sybiha è stato appena confermato ministro degli Esteri dalla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino. Prende il posto di Dmytro Kuleba, che ieri ha rassegnato le dimissioni nell’ambito di un rimpasto di governo, il più ampio dallo scoppio della guerra nel 2022, che ha coinvolto diversi ministeri.

Sybiha, si legge sulla pagina ufficiale del governo ucraino, è nato a Zboriv, piccola località dell’oblast di Ternopil, nell’ovest del Paese. Laureatosi all’Università di Leopoli, fluente in inglese e polacco, il nuovo ministro degli Esteri ha percorso tutta la carriera diplomatica. Dal 1998 al 2002 è stato secondo e poi primo segretario presso l’ambasciata in Polonia. Quindi ha lavorato al ministero degli Esteri alla Direzione generale per l’Integrazione europea e a quella per gli Affari giuridici internazionali.

Dal 2008 al 2012 è stato ministro plenipotenziario presso l’ambasciata in Polonia e nei quattro anni successivi a capo della Direzione generale per il servizio consolare del ministero degli Esteri. Nel 2016 Sybiha viene nominato ambasciatore ucraino in Turchia. Nel 2021 è diventato vice capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina e, infine, nel 2024 è stato nominato primo vice ministro degli Esteri.

L’analisi: più che un rimpasto, una “rotazione”

Più che un rimpasto quello in corso in Ucraina è una “rotazione” dei quadri del governo, “altamente preparata” e frutto di un lungo dibattito interno all’amministrazione Zelensky e con i partner occidentali. È l’analisi di Mikhahilo Minakov, senior advisor sull’Ucraina al Kennan Institute del Wilson Center che in un’intervista all’Agi invita a “non vedere alcun intrigo” dietro alle dimissioni di due vicepremier e cinque ministri, tra cui quello degli Esteri, Kuleba. “La preparazione per questa rotazione è iniziata a febbraio-marzo”, fa notare Minakov, “si parlava inizialmente di una mossa radicale col cambio dell’intero governo compreso il premier”. “Il dibattito interno all’amministrazione Ucraina e le discussioni con i partner occidentali” hanno portato alla decisione di “lasciare in carica il primo ministro, Denys Shmyhal, e procedere solo con dei cambiamenti cosmetici”, sostiene l’analista.

Prova che questa rotazione sia una mossa ampiamente preparata è l’uscita dal ministero degli Esteri di Dmytro Kuleba e l’arrivo al suo posto del vice. “Sybiha, che ha lavorato all’Ufficio del presidente”, spiega l’analista, “è stato nominato agli Esteri sei mesi fa proprio per preparare questa transizione soft e dare continuità alla politica estera”. “La sua nomina a successore di Kuleba”, prosegue, “indica che la diplomazia giocherà un ruolo sempre minore nella risoluzione del conflitto“. Per Minakov, Kuleba rimarrà nel governo con un nuovo incarico, ma era da oltre quattro anni nel ruolo di titolare degli Esteri, “un tempo inusuale”.

Media ucraini: qual è la missione che Zelensky ha dato a Sybiha

Tuttavia, secondo i media ucraini, nelle ultime ore il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky – in svariati meeting a porte chiuse – ha attribuito il cambio di Kuleba in particolare alle difficoltà incontrate da Kiev, nell’ultimo periodo, nell’acquisizione di armi e munizioni. Questa, presumibilmente, sarà la missione principale del nuovo ministro. A tal proposito, Zelensky parteciperà domani alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina nel formato Ramstein. L’incontro si terrà in Germania e vedrà riuniti i ministri della Difesa dei Paesi sostenitori dell’Ucraina. Lo riporta lo Spiegel. Il presidente dell’Ucraina, sostengono ancora le fonti dello Spiegel, vuole fare appello ai partner occidentali con la richiesta di ulteriori forniture di armi per combattere la Russia. In particolare, la fornitura di missili a lungo raggio e ulteriori sistemi di difesa aerea.

Zelensky a Cernobbio

Nel weekend Zelensky è atteso a Cernobbio per il tradizionale Forum Ambrosetti: secondo indiscrezioni di stampa, non è escluso che il presidente ucraino possa giungere in Italia già domani, in occasione della cerimonia di apertura con la prima giornata incentrata, come da consuetudine, sullo scenario globale. Giova ricordare che domani è atteso anche il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Al forum anche la premier Giorgia Meloni e undici ministri del governo.

Ft: le mosse della Russia e il ruolo dell’India

Secondo il Financial Times la Russia sta segretamente costruendo un canale commerciale segreto con l’India, utilizzando i miliardi di rupie derivanti dalle vendite del petrolio per acquistare apparecchiature elettroniche sensibili da usare nello sforzo bellico contro l’Ucraina. Più nel dettaglio il ministero dell’Industria e del Commercio di Mosca, che supervisiona la produzione della difesa, ha elaborato nell’ottobre del 2022 un piano riservato per spendere circa 82 miliardi di rupie per proteggere i dispositivi elettronici essenziali attraverso canali nascosti ai governi occidentali. Secondo il piano i servizi di sicurezza russi, miravano a utilizzare “riserve significative” di rupie accumulate dalle banche con le vendite di petrolio all’India. In pratica Mosca considerava l’India come un mercato alternativo per reperire beni essenziali “precedentemente forniti da Paesi ora ostili”.

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