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Ucraina, settimana decisiva per la pace: per Rubio “Siamo vicini, ma non abbastanza”

Imagoeconomica

La settimana che si apre sarà cruciale“, ha dichiarato Marco Rubio, segretario di Stato americano, in un’intervista a NBC News. Intervenendo a Meet the Press, Rubio ha spiegato che gli Stati Uniti sono a un bivio nella mediazione tra Russia e Ucraina: “Siamo vicini a un accordo, ma non abbastanza“. La scadenza fissata dal presidente Donald Trump si avvicina rapidamente, e ora Washington deve decidere se proseguire nei tentativi di pace o voltare pagina.

Rubio ha chiarito che “l’unica soluzione è un accordo negoziato in cui entrambe le parti dovranno rinunciare a qualcosa che vogliono e dare qualcosa che preferirebbero non concedere”. Per questo, ha aggiunto, “questa settimana sarà davvero importante: dovremo capire se i due Paesi vogliono davvero la pace oppure no“. Il segretario di Stato ha inoltre ribadito che “non possiamo continuare a dedicare tempo e risorse senza progressi concreti”.

Sollecitato sulle possibilità di nuove sanzioni contro la Russia, Rubio ha risposto che “non è ancora il momento”: Trump preferisce puntare su un accordo di pace, evitando misure che potrebbero “condannare il conflitto ad altri due anni di guerra”.

Trump: “Putin ci sta prendendo in giro”

Donald Trump, di ritorno da Roma dove ha incontrato Volodymyr Zelensky a margine dei funerali di Papa Francesco, è stato sorprendentemente molto critico nei confronti di Putin, definendosi “deluso dalla Russia”. Secondo quanto riportato dai media americani, il presidente ha accusato Vladimir Putin di “prendere in giro” gli sforzi di pace con i continui raid sui civili. Un comportamento che, secondo Trump, rischia di chiudere definitivamente la porta alla diplomazia.

Se c’è irritazione verso Mosca, Trump ha invece ha riaperto al dialogo, “molto positivo”, con il presidente ucraino. “Zelensky sta facendo un buon lavoro, è più calmo e vuole un accordo“, ha commentato il presidente, confermando che il leader ucraino ha chiesto nuovi aiuti militari. Alla domanda se Zelensky sia disposto a cedere la Crimea in cambio della pace, Trump ha risposto: “Penso di sì. La Crimea è stata ceduta anni fa, senza sparare un colpo. Chiedete a Obama”.

Trump poi ha poi elogiato la cornice dell’incontro: “San Pietro è l’ufficio più bello che abbia mai visto. È stata una scena molto bella”.

Mosca: “Con Washington lavoriamo discretamente”

Il Cremlino ha cercato di smorzare i toni dopo le dure parole di Trump. Il portavoce Dmitry Peskov ha confermato che il dialogo con gli Stati Uniti “prosegue in modo discreto e non pubblico“, sottolineando che “ci sono molti elementi della posizione americana che coincidono con quella russa”. Tra questi, l’idea che la Crimea sia ormai russa e che l’adesione dell’Ucraina alla Nato sia inaccettabile.

Anche il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha accusato l’Europa di voler strumentalizzare l’iniziativa di pace di Trump “per rafforzare l’Ucraina”, alimentando così la distanza tra gli Stati Uniti e i partner europei.

Dal punto di vista di Mosca, dunque, il lavoro diplomatico continua, anche se il Cremlino sospetta che Kiev e Bruxelles siano più interessati a prolungare il conflitto che a chiuderlo.

Zelensky: “La Russia inganna il mondo”

Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha lanciato un nuovo allarme: “I russi parlano molto della loro presunta disponibilità a un accordo, ma non ci sono segnali concreti“. In un messaggio su Telegram, il presidente ucraino ha denunciato l’aumento degli attacchi russi subito dopo la Pasqua, smentendo nei fatti qualsiasi volontà di cessate il fuoco.

“Ogni giorno di battaglie dimostra che Mosca sta cercando di ingannare il mondo, l’America e gli altri, per prolungare la guerra”, ha affermato Zelensky, rilanciando la richiesta di una pressione internazionale più forte su Putin.

La situazione sul fronte resta difficile, e Kiev teme che, senza un cambio di passo deciso, la guerra possa trascinarsi ancora a lungo. In questo quadro, la settimana che si apre sarà davvero decisiva per capire se il sogno di una pace negoziata potrà trasformarsi in realtà o se sarà l’ennesimo tentativo fallito.

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