Si giocano le ultime chance per la pace in Ucraina. Mentre la Cancelliera tedesca Angela Merkel è in volo per Washington dove cercherà di convincere il presidente statunitense Barack Obama a rinunciare all’opzione militare, il presidente Putin ha detto chiaro e tondo che non accetta ultimatum. Ieri, al termine della prevista conference call, Angela Merkel, Francois Hollande, Vladimir Putin e Petro Poroshenko hanno proposto di incontrarsi mercoledì a Minsk per discutere del piano di pace in preparazione in queste ore.
Ma mentre la cancelliera tedesca sta per incontrare Obama, sembra sempre più incerta la posizione della Russia: Mosca sarà infatti presente a Minsk solo “se entro quel giorno si riuscirà a concordare su certe posizioni”, ha detto Vladimir Putin, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha intanto risposto duramente al vicepresidente statunitense Joe Biden: “Con armi a Kiev conseguenze imprevedibili, ha replicato il braccio destro di Putin commentando le dichiarazioni di Biden, che aveva espressamente dichiarato che gli Usa avrebbero continuato a fornire “assistenza sulla sicurezza” a Kiev. John Kerry prova a tranquillizzare: “Soluzione diplomatica”.
Nel frattempo i ministri degli esteri dell’Unione europea hanno deciso l’estensione – ma la sospensione fino al 16 febbraio – delle misure contro 19 soggetti, tra autorità russe e separatisti ucraini, e 9 entità che hanno contribuito a generare il conflitto nell’ex repubblica sovietica. Intanto otto civili sono morti e una decina sono rimasti feriti in recenti bombardamenti in varie località vicino a Donetsk, roccaforte dei separatisti filorussi.