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Ucraina pronta a trattare, Mosca offre tregua sul fronte: il piano di pace divide l’Occidente

Zelensky apre a negoziati diretti con Mosca dopo un cessate il fuoco. “Putin offre di fermare la guerra sulla linea del fronte”, secondo i media Usa. Nuova tornata di negoziati a Londra

Ucraina pronta a trattare, Mosca offre tregua sul fronte: il piano di pace divide l’Occidente

Volodymyr Zelensky rompe gli indugi: Kiev è pronta a negoziati diretti con Mosca, ma solo dopo un cessate il fuoco. Il presidente ucraino ha dichiarato la disponibilità a sedersi “a un tavolo con qualunque formato” per porre fine alla guerra, a condizione che le ostilità si fermino. La sua apertura arriva mentre la Russia, secondo il Financial Times, propone di congelare l’invasione lungo l’attuale linea del fronte, rinunciando alle rivendicazioni sulle zone ucraine non ancora occupate.

“Non ci sono piani specifici, c’è la conferma del presidente Putin della disponibilità a discutere la questione. Tenendo conto dell’analisi dell’esperienza della tregua di Pasqua”, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Il presidente Putin ha ripetutamente dichiarato la sua disponibilità a risolvere i problemi attraverso i negoziati. E questa è un’altra conferma di questa disponibilità”, ha aggiunto Peskov.

La proposta di Mosca e le reazioni europee

La proposta del Cremlino – che include anche il riconoscimento della Crimea come parte della Russia e l’esclusione permanente dell’Ucraina dalla Nato – sarebbe stata discussa con l’inviato americano Steve Witkoff a San Pietroburgo. Il piano, secondo alcune fonti, sarebbe una mossa strategica per compiacere Donald Trump.

L’Europa resta fredda. Il timore è che si tratti di una tattica per riorganizzare le forze piuttosto che una vera apertura diplomatica. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha commentato: “La Russia ha violato il diritto internazionale, non può imporre la pace alle sue condizioni”, sottolineando che “la pace giusta è quella che tutela anche il più debole, in questo caso l’Ucraina”. Più morbida la posizione della Lega, che definisce l’apertura russa “un segnale importante che l’Europa non dovrebbe ignorare”.

In parallelo, una delegazione ucraina sarà a Londra oggi, mercoledì 23 aprile, per partecipare a nuovi colloqui con Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania. Al centro delle discussioni, la possibilità di concordare un cessate il fuoco totale o parziale. “Siamo pronti per questa fase”, ha ribadito Zelensky.

L’“ultima offerta” americana e l’ultimatum della Casa Bianca

Nel frattempo, secondo Axios, l’amministrazione Trump avrebbe presentato a Kiev una proposta considerata “l’ultima offerta”: un documento di una pagina, consegnato in un incontro riservato a Parigi, che prevede il riconoscimento della Crimea come territorio russo e un cessate il fuoco lungo le attuali linee del fronte. La Casa Bianca, tuttavia, ha fatto sapere di essere pronta a ritirarsi dalla mediazione se le parti non raggiungeranno un’intesa a breve.

Zelensky ha però smentito di aver ricevuto una simile proposta formale e ha confermato che non è in discussione al momento alcun nuovo pacchetto di aiuti statunitensi, aggiungendo che Kiev attende ancora una risposta alla richiesta di acquisto di 10 sistemi di difesa aerea Patriot dagli Stati Uniti.

Il prossimo possibile punto di contatto tra Washington e Kiev sarà a Roma, in occasione dei funerali di Papa Francesco, dove sono attesi sia il leader ucraino che il presidente Usa. I due potrebbero incontrarsi in Vaticano per discutere informalmente dei negoziati. Zelensky ha lasciato intendere l’apertura a un colloquio diretto: “Siamo sempre pronti a incontrare i partner statunitensi. Sempre.”

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