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Ucraina: piano di pace Merkel-Hollande, ma la Nato mostra i muscoli

Dopo i colloqui di ieri a Kiev, dai quali è emerso “l’auspicio di un cessate il fuoco immediato”, oggi il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel sono attesi a Mosca per discutere con il presidente russo Vladimir Putin una possibile soluzione al conflitto nell’Ucraina sudorientale. Non si conoscono i contenuti del piano franco-tedesco, ma per il titolare dell’Eliseo si tratta di un testo “accettabile da tutti” e basato “sull’integrità territoriale dell’Ucraina”. La riunione – che dovrebbe iniziare alle 17 locali, le 15 italiane – arriva a poco meno di un mese dal tentativo sfumato di mettere in campo incontri quadrilaterali fra i tre leader e il numero uno ucraino Petro Poroshenko.

Le possibili strade per risolvere la crisi saranno discusse anche alla conferenza sulla sicurezza in corso a Monaco di Baviera, dove domani il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov potrebbe incontrare il segretario di Stato Usa John Kerry, ieri in visita a Kiev.

“Non ho il minimo dubbio che la decisione di fornire armi all’Ucraina sarà presa dagli Usa – ha detto due giorni fa Poroshenko –, come pure da altri nostri partner, perché dobbiamo essere in grado di difenderci”. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sta per decidere se fornire “armamento difensivo e sistemi” a Kiev. Mosca ha già avvertito che forniture di armi “letali” a Kiev da parte di Washington comporterebbe un “danno colossale” ai rapporti tra Russia e Stati Uniti. 

Intanto, la Nato mostra i muscoli. “Oggi decideremo le dimensioni e la composizione della nostra nuova forza militare ‘Punta di lancia’, e faremo sì che possa essere dispiegata nel giro di pochi giorni – ha annunciato giovedì mattina da Bruxelles il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg – la violenza sta peggiorando e la crisi si sta aggravando” a causa del ruolo giocato da Mosca, “e questo è un momento molto critico per la sicurezza dell’Europa e del mondo”. 

La “punta di lancia”, organismo di “difesa collettiva”, è una forza a dispiegamento rapido composta da “diverse migliaia” di unità di truppe terrestri, accompagnate da carri armati e artiglieria pesante, batterie antimissili, cacciabombardieri ed elicotteri. Pianificata a dicembre, ora si sta costituendo a fasi accelerate. Basi e comandi di controllo saranno posti a Est in sei Paesi membri dell’alleanza: “La Nato è decisa a difendere tutti gli alleati, da qualsiasi minaccia e da qualunque parte provenga”, ha aggiunto Stoltenberg.

Dal fronte, infine, i separatisti fanno sapere che è stato aperto un corridoio umanitario nella zona di Debaltseve (nuovo fronte caldo nel sud-est ucraino) per permettere l’evacuazione dei civili. Eduard Basurin, un rappresentante del ministero della Difesa dei ribelli di Donetsk, riferisce di un accordo con Kiev per una tregua dalle 9 del mattino alle 18.

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