Sette morti e 144 feriti è il bilancio, ancora provvisorio, della nuova strage russa in Ucraina, dove un missile ha colpito la piazza principale di Chernihiv con un raid che l’Onu ha definito semplicemente “atroce”. Sale così il conto delle vittime di una guerra che, secondo un’inchiesta del New York Times, ha già fatto mezzo milione tra morti e feriti russi e ucraini, e sul cui futuro l’America guarda con preoccupazione nel timore che la controffensiva di Kiev non raggiunga gli obiettivi. Ai timori americani ha però risposto ieri il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, assicurando che Kiev non molla ma chiede più armi dai Paesi amici.
Usa: “L’Ucraina non sfonderà”
Le stime del Nyt arrivano negli stessi giorni in cui il Washington Post, citando fonti di intelligence Usa, scrive nero su bianco: “l’Ucraina non riuscirà a raggiungere l’obiettivo principale dell’offensiva, la città chiave di Melitopol, il ponte verso la Crimea”. Il motivo? Le difficoltà a superare la linea Surovikin, la linea di difesa russa fatta di mine, trincee, bunker che difende i territori occupati al di là del fiume Dniepr, e le tre città di Melitopol, Berdiansk e Mariupol.
Usa: mezzo milione di soldati morti o feriti, 300mila sono russi
Secondo le cifre pubblicate negli ultimi giorni sono 500mila i soldati morti o feriti gravemente nel corso della guerra: 300mila quelli russi (120mila morti e 180mila feriti), il resto ucraini: 70mila morti e fino a 130mila feriti. Si tratta, come detto, di stime. Dato che l’Ucraina parla di oltre 250mila nemici eliminati, mentre la Russia ne ammette solo poche migliaia. Numeri probabilmente sovrastimati da un lato, notevolmente ridotti dall’altro.
Il conteggio riguarda solo i soldati. Ma sono migliaia anche le vittime civili, in questo caso tutte ucraine. Secondo l’Onu, al 13 agosto ci sarebbero 9.444 morti e 10.947 feriti. Di questi 545 sono i bambini morti e 1.156 i feriti.