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Ucraina, il coraggio del laburista Starmer di dire di sì alle armi a lungo raggio a Kiev per difendersi da Putin

©UK Parliament/Maria Unger via Wikimedia Commons

Erano due i temi al centro dell’incontro romano tra la premier Giorgia Meloni e il nuovo premier inglese Keir Starmer: la lotta all’immigrazione clandestina e l’aiuto all’Ucraina. Sul primo punto tutti d’accordo nel rafforzare la cooperazione per chiudere le rotte al contrabbando. Ma è stato sul secondo punto che il premier laburista ha dimostrato di essere il più coraggioso degli uomini di governo dell’Occidente pronunciandosi apertamente per la fornitura di armi a lungo raggio all’Ucraina per colpire le basi russe da cui partono insidiosi missili e droni contro Kiev. Su questo punto la Meloni, pur confermando il sostegno italiano a Zelensky, non ha seguito la linea inglese. Ma se non si concedono le armi di cui Kiev ha bisogno come il pane per neutralizzare le aggressive basi russe, il sostegno all’Ucraina perde molte frecce nel suo arco. Nel suo editoriale di domenica scorsa il direttore de “la Repubblica” , Maurizio Molinari ha ricordato che la Russia si avvale di armi e tecnologie iraniane, nordcoreane e cinesi. Ma se la Russia si permette tutto questo, perché l’Europa e l’Occidente dovrebbero stare a guardare e non contrastare alla radice l’offensiva di Putin mettendo l’Ucraina nelle condizioni di andarla a snidare laddove parte? Starmer ha dato una lezione a tutti e ha dimostrato che la vera solidarietà a Kiev è fatta anche di armi e non di sole parole.

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Categories: Politica

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  • l coraggio del laburista Starmer di dare a Putin un pretesto per considerare la Russia aggredita dalla Nato. In altre parole, il coraggio di dare ufficialmente il via alla terza guerra mondiale. Evidentemente Starmer allo scoppio della guerra tiene davvero tanto, ma io non capisco perché.
    Un saluto.