In Ucraina la partita non è solo politica. La “guerra fredda” tra Usa e Russia si gioca anche a colpi di interessi economici. Washington è infatti pronta a esportare shale gas per sopperire alla chiusura dei rubinetti da parte di Vladimir Putin, che punta strategicamente ad annettere la Crimea, annunciando un referendum a tempo di record (si vota subito, il 16 marzo) che Ue e Stati Uniti hanno già prontamente definito illegale.
L’Ue a tal proposito ha minacctoia restrizioni ai visti e sanzioni commerciali, ma Putin non si ferma lì: il Cremlino infatti prende il controllo della divisione russa della più grande banca ucraina. Gli Usa non stanno però a guardare: l’Ucraina possiede importanti stabilimenti di gas di scisti, risorsa energetica sulla quale il Paese americano sta puntando forte e che potrebbe proprio produrre e vendere a Kiev nel caso in cui Mosca decidesse di sospendere le forniture all’Ucraina e di conseguenza all’Europa.