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Ucraina, aziende italiane pronte all’evacuazione: la road map predisposta da International Sos

FIRSTonline

Le aziende italiane che hanno sedi in paesi diventati teatro di guerra o confinanti hanno pronta una road map molto precisa di azioni da intraprendere man mano che la situazione si aggravasse, secondo le istruzioni fornite loro da International Sos.
Dallo scorso 27 febbraio la società –che ha alle spalle 35 anni di esperienza nella gestione di crisi- sono state evacuate dalle aziende già circa 150 persone verso territori più sicuri.
“Il 12 febbraio, già dodici giorni prima del lancio da parte del presidente russo Vladimir Putin della sua offensiva abbiamo, emesso un avviso raccomandando l’evacuazione completa ai dipendenti dei nostri clienti in Ucraina” ha detto Franco Fantozzi, Senior Security Advisor di International SOS.
International Sos, la prima società al mondo ad offrire servizi di assistenza di sicurezza e sanitaria, con 27 centri in tutto il mondo, ha già gestito circa 400 casi dall’inizio del conflitto per conto di circa 600 aziende, dalle PMI alle multinazionali, nella sola Ucraina.
In particolare Sos Int assiste in Ucraina circa 20 aziende italiane e una quarantina in Russia, appartenenti a svariati settori merceologici tra i più rappresentativi dell’economia italiana dal lusso, all’alimentazione, alla manifattura, ai servizi finanziari, all’energia.

Proteggere il personale per ogni soglia di emergenza

“Agiamo come consulenti presso i nostri clienti per aiutarli a prepararsi a tutte le eventualità e a costruire la resilienza della propria forza lavorativa in base alle varie soglie di emergenza che via via si presentano. E le relative azioni da intraprendere di volta in volta per ridurre l’esposizione al rischio, sia che si tratti di rischio per la salute oppure per la sicurezza. Proteggere il personale è la nostra priorità, spiega Pietro Di Comite, Commercial Director Italia di International SOS.
Tra le più recenti azioni ci sono state quella sanitaria legata al Covid 19 e quella bellica in Monzabico.

Tre scenari con esigenze diverse

Nell’attuale situazione “abbiamo tre scenari essenziali con esigenze diverse” spiega Fantozzi che ha un’esperienza trentennale nei reparti speciali dei Carabinieri oltre ad essere stato direttore dell’ufficio italiano di Europol all’Aja
“Il primo scenario, il più attuale, è ovviamente quello relativo all’Ucraina dove le aziende ci chiedono assistenza per l’evacuazione. Attraverso provider locali, e con nostri team dedicati, quando possibile, organizziamo lo spostamento delle persone verso territori più sicuri. Oppure a chi preferisce rimanere sul territorio forniamo ogni genere di assistenza medica e security, compresa quella psicologica. 


Il secondo scenario è quello relativo alla situazione in Russia. In questo caso al momento consigliamo alle aziende l’evacuazione del personale straniero e delle loro famiglie oppure la loro rilocazione in posti più sicuri, ma in questo caso il percorso è molto più ampio e passa attraverso i paesi del Medioriente, viste le limitazioni in atto. 


Il terzo scenario riguarda i paesi limitrofi rispetto al teatro della crisi vero e proprio come la Polonia, la Moldavia, la Romania. Già da tempo stiamo lavorando con le aziende nostre clienti per preparare escalation plans dedicati alle loro situazioni specifiche con tutte le azioni predefinite, propedeutiche a un’eventuale evacuazione. 
I nostri team sono già presenti sul posto e si stanno preparando in caso di ulteriore degenerazione della crisi Ci stiamo preparando a ridistribuire la popolazione verso aree più sicure”. 

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Categories: Economia e Imprese