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Ucraina, attacco alla stazione di Kramatorsk: un altro massacro dopo l’orrore di Bucha, Borodyanka e Irpin

Nuova strage di civili in Ucraina: almeno 50 morti – Si “litiga” sulla paternità dei missili – L’attacco arriva l’indomani dell’esclusione di Mosca dal Consiglio dei Diritti Umani

Ucraina, attacco alla stazione di Kramatorsk: un altro massacro dopo l’orrore di Bucha, Borodyanka e Irpin

All’ombra degli orrori lasciati nelle periferie di Kiev dal frettoloso ritiro dei soldati di Mosca, un’altra strage si consuma in Ucraina. Un attacco russo contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk, città e snodo ferroviario nella regione di Donetsk, ha provocato centinaia di feriti e almeno 50 morti (di cui 5 bambini) fra le migliaia di profughi che aspettavano per essere evacuati. Un’altra ombra che renderà ogni trattativa ancora più difficile di quanto già non fosse. E più elusiva la fine del conflitto.

Attacco alla stazione di Kramatorsk: il giallo sul missile

Dopo l’attacco si è scatenato un rimpallo di accuse tra russi e ucraina, come già avvenuto spesso durante questi 45 giorni di guerra. Sul missile si legge la scritta, in russo, “per i bambini“, denuncia la televisione ucraina Ukraine 24 su Telegram, pubblicando un video in cui si vede il missile, parzialmente distrutto, con la scritta bianca in cirillico. Al momento però non è possibile stabilire chi abbia scritto la frase sul razzo. Le autorità ucraine, ma anche Josep Borrell – responsabile della Politica estera dell’Unione europea — hanno attribuito la paternità dell’attacco e della conseguente strage ai russi. Invece le autorità della repubblica autonoma del Donbass negano di aver effettuato l’attacco.

Dopo il bombardamento la stazione di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, è stata chiusa. La popolazione in fuga dall’Est dell’Ucraina sarà evacuata nelle prossime ore da Slovyansk, città dell’area orientale del Paese. Lo ha reso noto la società ferroviaria Ukrzaliznytsia, che organizza le evacuazioni dei civili. I treni dovrebbero partire per Leopoli, Chernivtsi, Ternopil e Odessa, si legge in una nota.

Da giorni la Russia aveva annunciato che, dopo la ritirata dalla Capitale, avrebbe concentrato i suoi sforzi sui veri obiettivi dell’offensiva russa: Mariupol e la regione del Donbass. L’attacco a Kramatorsk sarebbe il segnale concreto di questo cambio di strategia.

Mosca nega: “Non stiamo stati noi”

Il ministero della Difesa di Mosca ha smentito che l’esercito russo abbia bombardato la stazione di Kramatorsk parlando di “provocazione” degli ucraini, riferisce la Tass. I frammenti del missile che appaiono in un video vicino alla stazione di Kramatorsk appartengono ad un vettore Tochka-U, “utilizzato solo dalle forze ucraine”, ha affermato il ministero della Difesa russo, respingendo le accuse delle autorità di Kiev, riferisce l’agenzia Interfax. Sempre secondo il ministero della Difesa russo, l’attacco è stato compiuto da un battaglione missilistico ucraino dalla località di Dobropolye. Lo scopo, aggiunge il ministero, era “impedire ai civili di partire” per usarli come “scudi umani” da parte dell’esercito ucraino.

Von der Leyen e Borrell a Kiev

“Qui a Bucha abbiamo visto l’umanità in pezzi. Tutto il mondo piange con la gente di Bucha che sta difendendo i confini dell’Europa e della democrazia”, così la numero uno della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha commentato i massacri nella periferia di Kiev. “Qui è successo l’impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città”. Mentre l’attacco missilistico alla stazione usata per evacuare i civili, Von Der Leyen l’ha definito “spregevole”. “Sono sconvolta e offrirò personalmente le mie condoglianze al presidente Zelensky. I miei pensieri vanno alle famiglie delle vittime”, ha scritto in un tweet la presidente della Commissione Ue.

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