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UCIMU: ecco come rilanciare gli investimenti in macchinari

Su base semestrale, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE registra un arretramento del 6%, determinato dal pessimo riscontro ottenuto dai costruttori di macchine utensili sul mercato italiano (-29,6%) e dalla debolezza della domanda estera (-1%). Un segnale preoccupante che fotografa le difficoltà incontrate dai costruttori alle prese con una pressoché inesistente domanda domestica cui si aggiunge una riduzione di quella estera. A maggior ragione se si considera quanto lassenza di investimenti in tecnologia di produzione sia un reale problema per lintero sistema economico italiano che rischia larretramento a tutti i livelli della filiera produttiva. Per questo motivo, gli operatori del settore chiedono maggiori chiarimenti riguardo al provvedimento di agevolazione degli investimenti in beni strumentali inserito nel Decreto del Fare, su quando e come esso diverrà operativo e di quali risorse sarà dotato.

In questo scenario, le misure volte a facilitare laccesso al credito da parte delle imprese italiane sono indispensabili per trasformare la domanda interna in reale consumo. Per questa ragione, per poter contrastare efficacemente la stretta creditizia, i costruttori italiani di macchine utensili vedono con favore un provvedimento che permetta allacquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a cinque anni a un tasso agevolato. Allo stesso modo, gli stessi mini bond rappresentano delle vere e proprie obbligazioni emesse dalle PMI e sottoscritte da investitori istituzionali, rivelandosi quali ottimi strumenti per il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria dellimpresa. E perché cresca la disponibilità di investitori ad acquisire i titoli, lo Stato può fare la sua parte, predisponendo adeguate garanzie per chi investe in tali strumenti finanziari.

Il rilancio del consumo di beni strumentali troverebbe poi un utile strumento nella liberalizzazione delle quote di ammortamento degli investimenti in mezzi di produzione, attraverso il quale le imprese utilizzatrici potrebbero ripartire le quote di ammortamento del bene acquistato in tempi liberi. Nel medio termine tale provvedimento non inciderebbe sulle casse dello Stato, dal momento che implica soltanto la traslazione degli incassi per l’erario. Un provvedimento minimo da adottare nel più breve tempo possibile, proposto da UCIMU, sembra allora essere quello di rivedere i coefficienti tabellari, adeguando così le aliquote di ammortamento all’effettiva durata utile del bene strumentale, cosicché gli investimenti delle imprese non siano più penalizzati.

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