Si attesta a 3,6 miliardi di Franchi svizzeri l’utile netto realizzato da Ubs che oggi ha comunicato i dati relativi al 2014 e all’ultimo trimestre dello scorso anno. Sulla scia degli ottimi dati relativi al solo quarto trimestre in cui Ubs ha realizzato utili netti pari a 963 milioni di franchi svizzeri la principale banca elvetica registra un aumento del 12,6% degli utili nel 2014 rispetto a quanto registrato nel 2013 che le ha consentito di triplicare il dividendo a 0,75 franchi per azione. Ma il titolo sta perdendo il 4% dopo il warning che la banca ha lanciato sull’impatto che avranno sui conti 2015 l’apprezzamento del Franco e l’applicazione di tassi negativi sui depositi.
Nelle sue attività di gestione patrimoniale nel quarto trimestre, Ubs ha registrato afflussi di denaro fresco per 34,4 miliardi di franchi, grazie agli apporti netti più consistenti dal 2007 in provenienza dalla regione Asia-Pacifico.
“Sono soddisfatto dei traguardi raggiunti nel 2014 – commenta il ceo Sergio Ermotti nella nota -. I risultati sono ottimi, la posizione patrimoniale solida e la trasformazione strategica è ormai conclusa; siamo pronti per il futuro”. “È prematuro fare delle previsioni conclusive per il trimestre in corso, ma il 2015 è cominciato bene per noi. Questo ci rende ottimisti al punto da proporre una significativa restituzione di capitale ai nostri azionisti”, conclude Ermotti.
Ubs ha però avvertito, come si diceva, che l’apprezzamento del franco svizzero e tassi di interesse negativi avranno un impatto sulla redditività quest’anno.Il titolo ha reagito negativamente al warning, arrivato dopo che la banca centrale svizzera ha deciso a sorpresa il mese scorso di abbandonare il plafond sulla valuta elvetica.
L’azione Ubs perde in borsa quasi il 4% nonostante la banca abbia promesso il maggiore payout dai tempi della crisi finanziaria e abbia detto che il 2015 è iniziato in maniera “robusta”.
La banca ha rivisto diversi obiettivi incluso quello relativo al return-on-equity per quest’anno, che già aveva detto sarebbe stato difficile da centrare a causa di un cuscinetto di capitale supplementare richiesto dal regolatore, la Finma. Adesso l’obiettivo si attesta a circa il 10% dal 7,2% di fine 2014. Dall’anno prossimo il Roe dovrebbe essere di oltre il 15%.