Primo giorno dell’aumento di capitale da 400 milioni di euro, funzionale all’acquisto, per un euro simbolico, delle tre good banks (Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti).
Rispetto ai prezzi di chiusura di venerdì, le azioni Ubi salgono del 2,06% a 3,428 euro, mentre i diritti di opzione per la sottoscrizione dell’aumento sono al prezzo di 0,1737 euro.
Il rapporto di emissione delle 167 milioni di nuove azioni è di 6 ogni 35 possedute, ad un prezzo unitario di 2,395 euro.
L’aumento si chiuderà il 27 giugno, con i diritti di opzione negoziabili fino al 21 giugno. Oltre a Credit Suisse, bookrunner dell’operazione, il gruppo guidato da Victor Massiah ha annunciato di aver nominato Banca Imi, Banco Santander e Mediobanca ulteriori garanti e co-bookrunner della ricapitalizzazione.
Nel piano industriale 2020, il Gruppo Ubi ha stimato così le potenziali sinergie derivanti dall’acquisizione dei tre istituti di credito: 160 milioni di euro di ricavi, per 194 milioni sui costi operativi e per 120 milioni sul costo del credito. La quota di mercato di Ubi (impieghi a imprese e famiglie al netto delle sofferenze e raccolta diretta) dovrebbe salire di oltre un punto percentuale, grazie alla migliore copertura geografica permessa dall’acquisizione.
Gli analisti di Intermonte suggeriscono un atteggiamento cauto sul titolo Ubi sia in ragione della redditività attesa per il 2018, inferiore rispetto ad altri gruppi comparabili, sia in ragione dei dubbi sulla capacità delle banche integrate di far ripartire i ricavi commerciali.
