Ubi banca lascia la Borsa. Lunedì 5 ottobre 2020, Borsa Italiana disporrà la revoca delle azioni ordinarie dell’istituto di Brescia-Bergamo dalla quotazione, previa sospensione del titolo nelle sedute dell’1 e del 2 ottobre 2020. Passo dopo passo, procede la fusione dei due istituti.
Arrivando a detenere il 98,9% del capitale sociale di Ubi con l’Offerta pubblica di acquisto e scambio, Intesa Sanpaolo si avvarrà del diritto di acquisto delle azioni residue nei confronti degli azionisti di Ubi che ne faranno richiesta (che ha oggetto l’1,89 del capitale sociale del gruppo, vale a dire 21.635.917 azioni ancora in circolazione).
Una volta concluso lo “squeeze-out”, si procederà al delisting del titolo Ubi dalla Borsa, con il quale il gruppo bancario guidato da Carlo Messina raccoglierà le azioni residue (quelle che ancora non sono in suo possesso). Così Intesa diventerà, a tutti gli effetti, titolare del 100% di Ubi, in assenza dei soci di minoranza.
Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo riconoscerà agli azionisti di Ubi il corrispettivo in azioni (ovvero 1,7 azioni ordinarie dell’istituto di Messina di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’offerta) e quello in denaro (pari a 0,57 euro). In alternativa, il corrispettivo integrale in contanti, pari a 3,539 euro.
Nel frattempo, in vista dell’assemblea per l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Ubi – indetta il prossimo 15 ottobre – circolano già i nomi di Paolo Grandi per la presidenza e quello di Gaetano Miccichè come amministratore delegato. La lista, però, verrà depositata il prossimo lunedì.
Parte il conto alla rovescia per la fusione delle due banche. Dalla prossima primavera Intesa e Ubi diventeranno una cosa sola, quando l’assemblea dell’ex popolare verrà chiamata ad approvare il bilancio 2020. In questo modo, l’integrazione eviterà il rischio che per le nomine vengano presentate liste di minoranza.