Intesa Sanpaolo ha chiuso l’Opas su Ubi Banca con oltre il 90% di adesioni tra gli azionisti, ma che ne sarà del quasi 10% di soci che non hanno inizialmente aderito? In base all’articolo 108 del Testo Unico Bancario, la banca guidata da Carlo Messina deve ora lanciare la cosiddetta Opa residuale sul resto del capitale sociale, ovvero per la precisione il 9,8164%. Per i soci che vogliano “salire sul carro” le condizioni sono esattamente le stesse di quelle per coloro che hanno già aderito: chi aderisce all’Opa residuale beneficerà infatti dello stesso valore di concambio delle azioni, che verrà assegnato in maniera automatica, e cioè 17 azioni Intesa ogni 10 Ubi, oltre a un premio cash di 0,57 euro per azione.
Per quanto riguarda i soci di Ubi che intendano invece cedere le loro azioni, a loro andrà un pagamento cash pari a 3,539 euro per azione Ubi. Il valore corrisponde alla somma della media ponderata dei prezzi ufficiali delle azioni Intesa Sanpaolo registrati nei cinque giorni di negoziazione precedenti la data di pagamento del corrispettivo dell’offerta (quindi nei giorni 29, 30 e 31 luglio, 3 e 4 agosto 2020), pari a 1,74638 euro, moltiplicata per il rapporto di cambio, ossia 2,969 euro e maggiorata di 0,57 euro (il corrispettivo in denaro aggiunto nella seconda fase dell’Opas).
L’importante sarà comunque decidere per tempo. Entro la fine del mese infatti ci sarà il delisting definitivo di Ubi Banca: la data in teoria è il 20 agosto, cioè il giorno di Borsa aperta successivo al giorno di pagamento del corrispettivo (0,57 euro) a chi aveva aderito all’Opas, fissato per il 19 di agosto. In seguito alla revoca delle azioni, i titolari di azioni Ubi che non abbiano aderito all’Opa residuale o venduto le proprie azioni, si troveranno in mano strumenti finanziari “non negoziati in alcun mercato regolamentato, con conseguente difficoltà di liquidare il proprio investimento”. Insomma rimarrebbero con un pugno di mosche in mano, per dirla in soldoni.
Intesa Sanpaolo ha calcolato che, se anche tutti gli azionisti di Ubi presentassero richiesta di essere pagati solo in contanti, l’istituto guidato da Carlo Messina dovrebbe sborsare fino ad un massimo di 397.525.674.