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UBI Banca conferma il proprio impegno nel Terzo Settore

UBI Banca ha presentato la propria candidatura per operare nell’ambito del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti di ricerca. Lo ha reso noto oggi Letizia Moratti, Presidente del Consiglio di Gestione di UBI Banca, nel corso del convegno La riforma del Terzo Settore e gli strumenti di finanziamento, organizzato dall’Istituto di credito insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore, a cui hanno preso parte i principali componenti accademici della commissione ministreriale per la predisposizione del codice del Terzo Settore, rappresentati del Ministero dello Sviluppo Economico e delle principali associazioni di rappresentaza della cooperazione sociale.

“La riforma dota l’Italia di uno strumento organico e comprensivo che certamente favorirà l’ulteriore sviluppo di un comparto già
fondamentale per la società e l’economia del Paese”, ha dichiarato Letizia Moratti, Presidente del Consiglio di Gestione di UBI Banca. “La legge non trascura di innovare gli strumenti di finanziamento, agevolando fiscalmente le banche che emetteranno i titoli di solidarietà e i privati che li sottoscriveranno nonché consentendo agli istituti di credito con caratteristiche adeguate di erogare prestiti agevolati dando ulteriore impulso all’imprenditoria sociale”. 

Il decreto interministeriale del 14 febbraio 2017 assegna alle banche dotate di metodologie di valutazione specifiche o determinati volumi
di erogazione a favore del Terzo Settore la facoltà di cofinanziare a tassi di mercato prestiti a imprese sociali, cooperative sociali e società cooperative onlus.

I finanziamenti in convenzione, erogabili a fronte di investimenti compresi tra un minimo di 200.000 euro e un massimo di 10 milioni di euro, si compongono di una quota del 30% erogata dalla banca a tassi di mercato e da una quota per il restante 70%, a un tasso agevolato dello 0,5%, a valere sulle risorse del Fondo Rotativo (200 milioni di euro gestiti da Cassa Depositi e Prestiti). Le banche finanziatrici, in forza dell’adesione alla convenzione tra ABI (Associazione Bancaria Italiana), CDP (Cassa Depositi e Prestiti) e MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) svolgono le valutazioni sulle richieste di finanziamento – considerando anche le potenziali ricadute in termini di impatto socio ambientale – e stipulano i contratti anche in nome e per conto di CDP.

Secondo le stime del MISE, questo meccanismo consentirà l’erogazione di finanziamenti in favore di progetti di investimento per un importo complessivo pari a circa 325 milioni di euro.

Di questi temi e delle principali novità civilistiche e fiscali hanno discusso, nel corso del convegno odierno, rappresentanti del Ministero, dell’Università e del Terzo Settore. Sono infatti intervenuti Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Stefano Zamagni, Università di Bologna, Giulio Ponzanelli, Università Cattolica del Sacro Cuore, Antonio Fici, Università Molise, Gabriele Sepio, Università Tor Vergata, Emilia Masiello, Ministero dello Sviluppo Economico, Giuseppe Guerini, Federsolidarietà, Stefano Granata, CGM, Eleonora Vanni, Legacoop Sociali, Guido Cisternino, UBI Comunità Terzo Settore ed Economia Civile. 

La candidatura di UBI Banca per aderire alla convenzione giunge dopo anni di specifico impegno dell’Istituto nel costruire soluzioni dedicate al Terzo Settore, grazie alla divisione dedicata UBI Comunità. Nell’ambito di tale esperienza UBI dal 2012 ha emesso 87 Social Bond per un controvalore complessivo di oltre 900 milioni di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titoli di liberalità per oltre 4,5 milioni di euro sottoscritti da oltre 34.000 clienti del Gruppo UBI.

Inoltre, nel corso del 2017 l’Istituto ha presentato due progetti che coinvolgono, come partner, soggetti dell’ecosistema del Terzo Settore: a marzo UBI Banca è stato il primo istituto bancario italiano ad entrare nel settore del welfare aziendale grazie ad UBI Welfare,
mentre a giugno ha presentato Trust in Life, il primo trust di un istituto di credito italiano in attuazione della legge sul Dopo di Noi.

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