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Ubi Banca: come Spa tetto 5% al diritto di voto fino a marzo 2017

Ubi Banca sarà il primo istituto a trasformarsi in Spa. In arrivo anche la riduzione del numero dei consiglieri e l’11,74% di soglia minima di common equity tier 1 fully loaded. – Nuove attenzioni di Bper verso Veneto Banca.

Ubi Banca: come Spa tetto 5% al diritto di voto fino a marzo 2017

Ubi Banca sarà il primo istituto  italiano a trasformarsi in Spa e ad adottare le nuove regole stabilite dal Governo nella riforma delle banche Popolari, applicanto il tetto del 5% al diritto di voto. Questo quanto si legge nella relazione illustrativa dei consigli dell’istituto in vista dell’assemblea straordinaria che si svolgerà il prossimo 10 ottobre sarà per approvare il cambio di denominazione sociale.

Le regole saranno contenute nel nuovo statuto che stabilisce  “l’inserimento di un limite al diritto di voto pari al 5% del capitale sociale per 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge” , vale a dire fino al 26 marzo 2017.

In aggiunta verrà ridimensionato il numero complessivo dei membri del consiglio di sorveglianza e del consiglio di gestione che, in base alle nuove disposizioni, non potranno superare il limite di 22 consiglieri in totale. Dunque i consiglieri di gestione si ridurranno da nove a sette, mentre i consiglieri di sorveglianza scenderanno da 23 a 15.

Infine Ubi banca ha fissato all’11,74% la soglia  minima di common equity tier 1 fully loaded sotto cui non intende scendere. In base a questo l’esborso massimo per il diritto di recesso concesso ai soci per la trasformazione in Spa non potrà superare i 350 milioni, ovvero (in base al prezzo di recesso fissato a 7,288 euro per azione) in circa il 5% delle azioni attualmente in circolazione.

I numeri rimangono al momento provvisori e verranno ricalcolati alla conclusione della procedura di trasformazione, vale a dire oltre un mese dopo la data dell’assemblea fissata per il 10 ottobre. 

La mossa di Ubi, non è l’unica ad animare il mondo delle Popolari dopo la recente riforma. Trasformazione degli istituti in Spa, quotazione in borsa e nuove aggregazioni e alleanze stanno dominando la scena delle maggiori banche popolari. In particolare negli ultimi giorni sono tornate d’attualità le voci che ipotizzano un rafforzamento delle attenzioni della Bper nei confronti di Veneto Banca, dopo che l’istituo di Montebelluna ha in più occasioni raffreddato l’ipotesi di una fusione con la Popolare di Vicenza.  

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