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Uber tenta la pace con i taxi: “Incontriamoci”

Uber tende la mano ai tassisti italiani allo scopo di trovare un punto di incontro e porre fine alle accesissime polemiche diffuse nel corso degli ultimi mesi a causa delle norme contenute nel Milleproroghe.

Il general manager di Uber Italia, Carlo Tursi, ha deciso di scrivere e di inviare una lettera alle varie sigle sindacali del settore taxi allo scopo di proporre “un incontro a porte chiuse”. Lo rende noto l’Ansa che indica anche il giorno, l’ora e il luogo stabiliti: lunedì 20 marzo presso il Centro Congressi Frentani, in via Dei Frentani a Roma, alle ore 12.00.

“Credo sia giusto tentare la via del dialogo, aprendo una porta ad un confronto civile e onesto“, spiega Tursi nella missiva, utilizzando parole che non lasciano spazio a dubbi su quale sia l’obiettivo: trovare un punto d’incontro per coesistere nel mercato italiano.

“In qualità di general manager di Uber – scrive Tursi – una società tecnologica che per troppo tempo è stata vista in contrapposizione al servizio taxi, vi invito a discutere di proposte concrete che possano vederci collaborare da qui in avanti.“

“Troppo tempo è stato speso – continua il general manager di Uber – su un confronto che non guarda al futuro ma solo al passato, penalizzando anche i consumatori che di questo non hanno colpe. Noi vogliamo guardare al futuro e vorremmo farlo anche con voi”.

Una lettera che fa ben sperare dopo le vicissitudini delle ultime settimane. Dopo lo sciopero di sei giorni dei tassisti che ha paralizzato molte città italiane, Roma in primis, sembrava che la situazione stesse volgendo per il meglio grazie alle trattative che hanno portato all’incontro dello scorso 28 febbraio tra governo e sigle sindacali. La riunione si è però conclusa con un nulla di fatto e con un rinvio a data da destinarsi che ha fatto venire meno le speranze della vigilia. Pochi giorni fa sulla questione è intervenuta anche l’Antitrust che ha invitato il Parlamento a predisporre una riforma completa del settore della mobilità non di linea (taxi e ncc) che è regolata da “una legge ormai vecchia di 25 anni”. Stanno intanto per scadere i 30 giorni entro i quali, così concordarono governo e sindacati martedì 28 febbraio, l’esecutivo dovrà emanare due decreti per risolvere, si spera definitivamente, il problema.

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