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Uber, Spotify, Snapchat: ecco le high tech pronte a sbarcare in Borsa nel 2015

Per le Ipo dell’high tech il 2014 è stato un anno come non se ne vedevano dal 2000, quando nel pieno boom della new economy vennero raccolti 108 miliardi di dollari in nuove quotazioni in Borsa. Sebbene nel frattempo ci siano state le due quotazioni record di Silicon Valley (quella di Facebook, intorno ai 18 miliardi nel 2012, e quella di Twitter superiore ai 22 miliardi l’anno successivo), il 2014 è stato l’anno del nuovo exploit, trascinato dall’Ipo di Alibaba che da sola è valsa 25 miliardi di dollari.

Cosa c’è invece da aspettarsi per il 2015? Ad azzardare un’analisi ci pensa Forbes, che pronostica “una serie di Ipo più piccole di quella del colosso cinese, ma già significative”. Al primo posto tra le società tecnologiche che potrebbero sbarcare sul mercato già quest’anno c’è Pinterest: per il social network fotografico alcuni analisti prevedono una capitalizzazione persino superiore a quella di Facebook e Twitter. Benchè non sia ancora particolarmente conosciuto e utilizzato in Europa, Pinterest è negli Usa il secondo social network per percentuale di traffico generato: con il 5,5% a settembre 2014 è ben dietro a Facebook (22,4%) ma nettamente davanti a Twitter (sceso sotto l’1% quest’anno) e a Google + e LinkedIn. La quotazione è nell’aria.

Più delicata ma non meno interessante è la questione Snapchat: il 23enne creatore dell’app, Evan Spiegel, ha rifiutato un’offerta da 3 miliardi di dollari da Facebook e poi una da 4 miliardi da Google. “E’ uno dei più brillanti imprenditori di sempre, o un pazzo delirante?”, si chiede Forbes, che però ricorda che un recente finanziamento ha portato il valore della società a 10 miliardi di dollari. Decisamente pronto per un’Ipo.

Molti analisti vedono bene in Borsa nel 2015 anche Spotify: l’azienda svedese di condivisione musicale ha guadagnato terreno sulla concorrente Pandora e nel quarto trimestre dell’anno appena concluso ha raggiunto i 10 milioni di abbonati. Il fatturato di Spotify, che ha sede in Lussemburgo, è vicino al miliardo di dollari, e la capitalizzazione potrebbe secondo gli esperti valere dieci volte tanto.

Ma la quotazione più interessante, prevista nei prossimi tre anni e dunque forse già nel 2015, dovrebbe essere quella di Uber. La discussa startup di ride-sharing, fondata nel 2009 a San Francisco e presente ormai in 52 Paesi nel mondo, ha raccolto a dicembre altri 1,2 miliardi di dollari. Questa operazione ha portato l’app più odiata dai tassisti a raggiungere un valore record di oltre 40 miliardi di dollari, e potrebbe essere il chiaro segnale di un’imminente Ipo.

A completare il podio delle giovani startup (con 5 o meno anni di vita) più capitalizzate del 2014 ci sono altre due società in odore di sbarco in Borsa: Airbnb e Dropbox. La prima, che ha da poco cambiato il management, è valutata 13 miliardi di dollari, mentre il sistema di condivisione file ne vale almeno 10. Forbes indica poi altre aziende high tech, per così dire minori, che potrebbero avere anche loro in progetto un’Ipo. Si tratta di Box (costola di Dropbox che si occupa di archiviazione, valore 2,4 miliardi di dollari), Egnyte (concorrente degli ultimi due), la newyorchese AppNexus (valore 1,2 miliardi), lo sviluppatore di app StartApp (350milioni di utenti), Actifio (specilizzata in copy data virtualization), e Kaltura (open source video che ha da poco raccolto 100 milioni di dollari).

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Tags: Tecnologie