Via al blocco dell’app di Uber Pop. A stabilirlo è il tribunale di Milano, che ha confermato il provvedimento delle scorse settimane sulla startup californiana, respingendo la richiesta di sospensiva avanzata da Uber, accusata di fare concorrenza sleale al servizio taxi, nonostante la comunicazione dell’Autorità dei Trasporti, che aveva chiesto di non chiudere Uber.
Il giudice Marina Tavassi, presidente della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, ha specificato, inoltre, che l’ordinanza firmata dal giudice Claudio Marangoni lo scorso 26 maggio andava rispettava da subito, mentre Uber ha continuato a far funzionare la propria applicazione, tenendo ferma come termine per il blocco la data di domani, giorno in cui, secondo l’ordinanza, scatteranno le sanzioni pecuniarie verso la startup californiana.
Il fatto che Uber possa avere un “danno grave” dal blocco in Italia di Uber Pop non è da solo motivo sufficiente per ribaltare la decisione del giudice del tribunale di Milano Claudio Marangoni, che ha sospeso il servizio nel nostro Paese., ha precisato la giudice Marina Tavassi, presidente della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano.
“Se il grave danno potesse essere integrato dal semplice rischio di veder sottratto, in tutta o in parte, il proprio avviamento (nella specie la community di driver e clienti indicata dalle reclamanti) dovrebbe essere sospesa l’esecuzione di ogni provvedimento inibitorio, considerato che alla stessa indubbiamente si collegherebbe la possibilità per i ricorrenti di riempire quote di mercato lasciate libere dal soggetto sottoposto a inibitoria”, si legge nell’ordinanza. Inoltre, per il giudice “non risultano sufficienti elementi per ritenere che LetzGo (che Uber lamenta possa “rubargli” fette di mercato, ndr), si proponga nel medesimo ruolo svolto da Uber Pop”, tanto piu’ che per il giudice LetzGo “sembra proporsi quale carpooling urbano istantaneo”, ovvero un servizio diverso da quello proposto dal gruppo Uber, che invece per il giudice Marangoni fa “concorrenza sleale” ai taxi.