Twitter festeggia oggi il suo decimo compleanno. Per l’occasione, il social network creato da Jack Dorsey ha lanciato l’hashtag #LoveTwitter (seguito dal disegno di un cuoricino e dal logo dell’uccellino), ovviamente al primo posto dei trending topic. “Partendo dall’Australia il 21 marzo e attraversando tutto il mondo, vi ringraziamo per questi 10 anni incredibili”, scrive la società in un messaggio.
In questo decennio Twitter è stato un canale di trasmissione per annunci storici. L’ultimo in ordine di tempo è stato il cinguettio che ha reso noto l’arresto a Bruxelles del terrorista Salah Abdeslam, la mente degli attentati di Parigi di quattro mesi fa. Domenica sera, inoltre, il presidente americano Barack Obama ha inaugurato la sua storica visita a Cuba con un tweet in spagnolo: “Que bola Cuba?” (Come va Cuba?). Oltre al numero uno della Casa Bianca, Twitter accoglie ormai le maggiori personalità di tutto il mondo, dai presidenti ai capi di governo, fino al Papa, oltre a un mare di celebrità che contano centinaia di migliaia di follower.
Tuttavia, dal punto di vista economico e industriale il social network dei 140 caratteri non ha molti motivi per festeggiare. Dal 2006, Twitter non ha ancora chiuso un bilancio in attivo. Nel quarto trimestre del 2015 ha realizzato ricavi per 710,5 milioni di dollari, in crescita del 48,3% rispetto ai 479,1 milioni dello stesso periodo del 2014, ma il risultato operativo è comunque rimasto in rosso di 90,2 milioni (contro 125,4 milioni dell’ultimo trimestre dell’anno precedente).
Più dei conti, però, a preoccupare il gruppo è il fatto che il numero di utenti attivi non cresce più: tra ottobre e dicembre sono rimasti fermi 320 milioni, come nel trimestre precedente. Di questi, inoltre, 254 milioni si trovano solo negli Stati Uniti.
Non sono numeri incoraggianti, soprattutto considerando Facebook conta 1,5 miliardi di utenti, Youtube un miliardo, WhatsApp (sempre di casa Zuckerberg) 900 milioni, Facebook Messenger 800 milioni, le cinesi QQ e WeChat rispettivamente 860 e 650 milioni e Instagram 400 milioni. Quest’ultimo social network è considerato il vero concorrente numero uno di Twitter e negli ultimi mesi ha sottratto al sito di microblogging un’ampia fetta di mercato per quanto riguarda la condivisione delle foto e la raccolta pubblicitaria.
Per quanto riguarda l’andamento in Borsa, dal giorno della quotazione – avvenuta nel novembre del 2013 – le azioni di Twitter ha perso circa la metà del loro valore.