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Tutti pazzi per la ceramica Made in Italy: da New York a Shanghai le piastrelle italiane vestono il mondo

Il mondo delle piastrelle di ceramica può sembrare un piccolo angolo artigianale, ma in realtà rappresenta un settore di rilevanza globale, con una visione che abbraccia progetti di grande portata e prestigio in tutto il mondo

Tutti pazzi per la ceramica Made in Italy: da New York a Shanghai le piastrelle italiane vestono il mondo

Il mondo delle piastrelle di ceramica potrebbe apparire, a prima vista, come un piccolo microcosmo di provincia, ma in realtà è un settore che ha saputo conquistare una visione e una rilevanza globale. Soprattutto nella storica area tra Modena e Reggio Emilia, il distretto delle piastrelle di ceramica ha trasformato le campagne in un polo industriale di eccellenza che dialoga con architetti di New York, costruttori di Dubai e designer di interni a Tokyo. Oggi, questa regione rappresenta l’anima di un comparto industriale che non si limita a decorare spazi, ma lo fa con una visione globale, portando nel mondo design innovativo e qualità ineguagliabile per soddisfare le esigenze di una clientela internazionale.

Dietro l’aspetto raffinato delle piastrelle di ceramica si nasconde un’infrastruttura industriale e tecnologica tanto sofistica quanto complessa. Il loro successo globale non è determinato solo dal design, ma anche dalla capacità di gestire una supply chain articolata: dalla scelta delle materie prime alla produzione, fino alla distribuzione e al servizio post-vendita. Questo processo si caratterizza per una produzione di altissima qualità, i continui scambi con professionisti di tutto il mondo e un rigoroso rispetto dei tempi di consegna, garantendo così un prodotto finale che non solo soddisfa, ma supera le aspettative.

Un’importante vetrina di questa prospettiva globale è il Cersaie, l’appuntamento mondiale più importante per la ceramica, l’arredo bagno, l’architettura e il design, che torna a popolare la Fiera di Bologna dal 23 al 27 settembre 2024. Con la sua 41ª edizione, Cersaie si conferma come il palcoscenico per scoprire le ultime novità e tendenze nel mondo delle piastrelle e del design.

Una tradizione che diventa eccellenza globale

Le radici delle piastrelle italiane affondano nel cuore dell’Emilia-Romagna, ma la loro influenza si è espansa ben oltre i confini locali. Attualmente, il distretto ceramico emiliano-romagnolo rappresenta l’85,5% della produzione nazionale di piastrelle, con un impatto significativo anche nella produzione conto terzi, che sfiora l’86%.

Questa area non solo domina il mercato domestico, ma è anche una delle principali voci dell’export del paese, con un impatto significativo sul fatturato nazionale. Nel 2023, le vendite di piastrelle italiane all’estero hanno costituito il 77,2% del totale delle esportazioni, sottolineando il fascino internazionale del prodotto Made in Italy. Tuttavia, il settore ha registrato una contrazione del 20% in termini di volumi venduti, con cali importanti in mercati chiave come Germania (-30,2%), Francia (-17,2%) e Stati Uniti (-14,8%). Anche i mercati extraeuropei hanno subito un calo, con vendite in Asia diminuite del 16% e nel Golfo del 14%.

Nonostante queste difficoltà, l’industria delle piastrelle italiane continua a mostrare resilienza, puntando su nuove opportunità in mercati emergenti e continuando a investire anche in tempi difficili per rafforzare la propria posizione globale.

Piastrelle italiane: versatilità e stile per ogni angolo del mondo

Le piastrelle italiane, con la loro versatilità e varietà, trovano impiego in numerosi ambiti, arricchendo e abbellendo spazi diversi. Sono in grado di assecondare le tendenze del mercato residenziale, vestendo ville e appartamenti con uno stile inconfondibile. Allo stesso tempo, diventano protagoniste silenziose ma indispensabili nei grandi progetti di architettura commerciale e pubblica, come negozi di lusso, ristoranti e hotel. Che si tratti di rivestire piscine, terrazze o facciate di grattacieli, le piastrelle italiane offrono soluzioni versatili e di grande impatto.

Ad esempio, nel progetto dello Yangtze River Delta International R&D Park a Shanghai, le piastrelle italiane di Cotto d’Este sono state scelte per le facciate ventilate del “D Center”, con le lastre ultrasottili Kerlite 3plus in tonalità Corail Blanc che offrono un’estetica raffinata e sostenibile. In ambito retail, i nuovi store Ganni a New York e Los Angeles utilizzano le piastrelle ceramiche per creare ambienti distintivi: le piastrelle ‘Graph’ di Ceramica Vogue nello store di New York richiamano la carta millimetrata, mentre quelle in color caffelatte a Los Angeles contribuiscono a un’atmosfera calda e accogliente. In ambito residenziale, la Waterfall House a Bangkok utilizza le piastrelle Reverso e Marmi Bianchi di Ceramiche Coem per riflettere la bellezza della natura, mentre la villa Paraiso 354 in Costa Rica è arricchita da grès porcellanato Mirage che si integra armoniosamente con il contesto tropicale.

Gli spazi pubblici e dell’ospitalità non sono da meno: il Claremont Hotel a Perth utilizza la collezione Venetian Marble di Ceramiche Piemme per rivestire le pavimentazioni con l’eleganza dei terrazzi veneziani, e il Science Centre Experimenta di Heilbronn in Germania integra il grès porcellanato italiano della collezione Architecture di Casalgrande Padana per un design moderno e sostenibile. Anche gli spazi sportivi traggono beneficio dalle piastrelle italiane: per i Giochi Olimpici di Pechino 2022, le lastre Oxide di Laminam sono state impiegate nel Villaggio Olimpico, mentre il KDV Golf e Tennis Academy in Australia utilizza la collezione “Memory Mood” di Panaria Ceramica per combinare eleganza e funzionalità.

Le piastrelle di ceramica italiane non solo abbelliscono, ma raccontano storie di raffinatezza, design e innovazione. Sono, in definitiva, un prodotto che da un piccolo angolo dell’Emilia Romagna ha saputo conquistare il mondo, definendo nuovi standard di qualità e stile ovunque si trovino.

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