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Tutti i numeri del Quirinale

Quanto costa il Quirinale? In attesa di sapere chi sarà il prossimo Capo dello Stato, diamo un’occhiata ai numeri della sua amministrazione. Il 9 gennaio, meno di una settimana prima delle dimissioni di Giorgio Napolitano, la Presidenza della Repubblica ha diffuso la nota illustrativa del bilancio di previsione per il 2015, dalla quale emerge che l’apparato del Colle peserà sulle casse pubbliche per 224 milioni di euro.

Il conto di quest’anno torna così al livello del 2007, segnando una riduzione di circa sette milioni rispetto al 2009. Se però si tiene conto dell’inflazione maturata negli ultimi otto anni, il valore reale delle spese si è ridotto del 13% dal 2007 al 2014.

Al netto dei fondi di riserva e degli effetti puramente contabili delle partite di giro, la “spesa complessiva di competenza prevista per il 2015” ammonta in realtà a 236,8 milioni (100mila euro in meno rispetto al bilancio di previsione 2014), mentre al lordo di queste due voci il “totale generale” arriva a 344,3 milioni

La spesa reale è però di 236,8 milioni e, come detto, pesa per 224 milioni a sul bilancio dello Stato. La somma rimanente arriva per 10,9 milioni da entrate proprie del Quirinale (fra cui gli interessi attivi sui depositi e i contributi previdenziali a carico del personale di ruolo) e per 1,9 milioni dall’avanzo di amministrazione.

A COSA SONO DESTINATI I 236,8 MILIONI? 

La ripartizione è la seguente: 

– Pensioni per il personale di ruolo: 92,1 milioni (il 38,89% della spesa complessiva).
– Funzioni istituzionali: 42,2 milioni (17,82%).
– Servizi generali: 42,8 milioni (18,07%). 
– Dotazione immobiliare e valorizzazione del patrimonio artistico: 33,9 milioni di euro (14,32%). 
– Sicurezza: 13,9 milioni (5,87%). 
– Amministrazione: 11,9 milioni (5,03%). 

Da questi dati emerge che la spesa direttamente legata all’esercizio delle funzioni presidenziali ammonta a 114,8 milioni, “sostanzialmente in linea – precisa il Colle – con i costi delle analoghe amministrazioni di altri Paesi”. Dai 236,8 milioni complessivi, infatti, si devono sottrarre i 92,1 milioni della spesa pensionistica (che in altri Paesi non viene addebitata alla Presidenza, ma a diverse gestioni previdenziali) e i costi per la gestione delle proprietà immobiliari, che includono anche le tenute di Castelporziano e di Villa Rosebery.

QUANTE PERSONE LAVORANO AL QUIRINALE?

Compresi gli addetti alla sicurezza, il 31 dicembre 2014 i dipendenti del Colle erano 1.636, ovvero 545 in meno rispetto alla stessa data del 2006. Durante il 2015 – sottolinea ancora la Presidenza – arriveranno “ulteriori riduzioni del personale distaccato e della spesa per il comparto sicurezza, già ridotta a meno del 6% della spesa complessiva (13,9 milioni di euro, rispetto ai 14,3 dello scorso anno), gravando la spesa per tale personale, in misura largamente prevalente, sulle amministrazioni di appartenenza”.

QUANTO COSTA IL PERSONALE?

Il costo del personale è pari al 90,67% delle spese complessive. In particolare, il conto per i dipendenti in servizio ammonta a 122,6 milioni di euro (il 51,78% del totale), in calo di 0,8 milioni rispetto al bilancio di previsione 2014 e di oltre 16 milioni nel confronto con il 2008. Per gli ex lavoratori oggi in pensione, invece, la spesa ammonta a circa 92,1 milioni di euro (il 38,89% del conto generale), in aumento di 0,9 milioni di euro rispetto al 2014. 

QUANTO COSTANO BENI E SERVIZI?

Quest’anno la spesa per beni e servizi arriva a quota 22,09 milioni (pari al 9,33% dei costi complessivi), 0,2 milioni di euro in meno rispetto ai livelli iniziali del 2014, “confermando sostanzialmente la riduzione di tali spese avviata negli esercizi precedenti – precisa il Colle – nonostante l’inflazione e la maggiorazione degli oneri fiscali (in primo luogo l’Iva)”.

QUALI SONO STATI I TAGLI NEL 2014?

L’importo di 224 milioni è confermato per l’intero triennio 2015-2017 “grazie alle ulteriori misure di riduzione della spesa adottate nel corso del 2014 – scrive ancora la Presidenza -, con le quali sarà possibile conseguire il riequilibrio strutturale tra entrate e spese, nonostante una riduzione della dotazione di quattro milioni di euro rispetto a ciascun anno del triennio precedente 2012-2014”. 

Fra le varie misure applicate o recepite dall’Amministrazione della Presidenza nel 2014 ricordiamo

– il contributo di solidarietà sulle pensioni previsto dalla legge di Stabilità per il 2014; 

– l’equiparazione dell’indennità del Segretario Generale a quella prevista per i Consiglieri del Presidente, pari a 141mila euro lordi l’anno;

– l’applicazione del tetto di 240mila euro annui lordi ai compensi dei Consiglieri a contratto del Presidente e alle retribuzioni del personale;

– la proroga del blocco di ogni adeguamento automatico e contrattuale delle retribuzioni e delle pensioni; 

– le riduzioni delle indennità al personale civile e militare distaccato da altre amministrazioni;

– il taglio del 15% in media alle retribuzioni del personale che sarà assunto in futuro tramite concorso;

– il rallentamento della progressione economica per i livelli retributivi più elevati del personale in servizio;

– l’innalzamento a 60 anni del limite d’età richiesto per il pensionamento anticipato;

– il recepimento “con limitate e specifiche facoltà di deroga” del divieto di conferire incarichi al personale in pensione;

– la razionalizzazione della struttura amministrativa con conseguente riduzione del numero d’indennità e aumento della mobilità del personale.

Ai tagli vanno poi aggiunti i 4,5 milioni che il Colle ha restituito al Tesoro l’anno scorso “ai sensi dell’articolo 17, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014”.

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