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Turismo nel baratro: nel 2020 persi 1.300 miliardi

Secondo i calcoli dell’Onu le perdite accumulate dal settore a causa della pandemia sono state superiori di 11 volte a quelle della crisi del 2019 con un calo del 74% degli arrivi.

Turismo nel baratro: nel 2020 persi 1.300 miliardi


Il Covid-19 ha colpito quasi a morte il turismo globale. Dopo le trimestrali disastrose pubblicate dalle compagnie aeree, a rendere il quadro ancora più oscuro arrivano i dati forniti dall’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) che per il 2020 calcola perdite globali per il settore pari a 1.300 miliardi di dollari

La cifra, sottolinea l’agenzia dell’Onu rappresenta “più di 11 volte la perdita registrata durante la crisi economica globale del 2009” e corrisponde a un calo del 74% degli arrivi di turisti nel mondo rispetto al 2019.

Per cercare di ovviare alle sofferenze di un settore chiave come il turismo e dell’economia in generale, le Nazioni Unite chiedono dunque che nel 2021 “vengano portati avanti ‘investimenti intelligenti’ sul fronte economico, sociale e climatico in grado di garantire una ripresa robusta e sostenibile dell’economia globale”.

Per quanto riguarda l’Italia, sono arrivati oggi i dati di Assaeroporti, secondo cui gli aeroporti italiani hanno chiuso il 2020 con 53 milioni di passeggeri a fronte dei 193 milioni del 2019. Un ribasso di 140 milioni di passeggeri (-72,6%). In forte ribasso anche i movimenti aerei (-57,2%), mentre il traffico cargo limita il calo ad un -23,7% grazie al boom dell’eCommerce ed al ruolo chiave svolto dal trasporto merci durante la pandemia, per consentire la distribuzione in tutte le aree geografiche del Paese di dispositivi e apparecchiature mediche.

Per quanto riguarda invece i voli di linea, le restrizioni imposte dai governi per contenere il virus hanno disincentivato al volo 7 passeggeri su 10 e, ad essere maggiormente penalizzate, sono state le destinazioni extra-UE, che segnano un -81,2%.  Altrettanto netto il calo del traffico UE -77,5%, mentre i voli domestici sono diminuiti del 61,3%. Le rotte nazionali, che nel 2019 rappresentavano il 33% del traffico complessivo, hanno raggiunto un peso di circa il 50%.

“I risultati del 2020 confermano le fosche previsioni di un anno disastroso per gli scali aeroportuali italiani”, commenta il presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona, sottolineando che “la situazione rimane però pesantissima”.

Altrettanto pesanti sono i dati contenuti nell’Airport Industry Connectivity Report 2020 dell’Aci Europe, che indicano che in Europa gli indici di connettività hanno registrato una contrazione superiore a quella del traffico passeggeri. In Italia, da aprile a settembre 2020, la connettività aerea si è ridotta di quasi il 90% rispetto al 2019.

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