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Turismo italiano: le sfide del 2023 e le strategie per il futuro

A causa della congiuntura economica sfavorevole, il 2023 ha rappresentato una grossa sfida per gli operatori delle strutture ricettive italiane. Le nuove strategie con più attenzione alla sostenibilità e alle esigenze dei clienti. Le sfide per il futuro. A fotografare il settore è l’Osservatorio Turismo Nomisma realizzato per conto di UniCredit

Turismo italiano: le sfide del 2023 e le strategie per il futuro

Tempo di bilanci nel settore del turismo. Il 2023 ha rappresentato una sfida importante per gli operatori delle strutture ricettive italiane con il 62% che ha riscontrato difficoltà operative. A pesare, soprattutto è la congiuntura economica sfavorevole, accentuata dai conflitti internazionali.

A fotografare il settore è l’Osservatorio Turismo Nomisma realizzato per conto di UniCredit, che riporta come l’aumento dei costi energetici (37%) e l’inflazione generale dei prezzi (15%) siano le principali cause di queste difficoltà.

Inoltre, il 40% delle strutture ha affrontato complessità operativa dovuta all’incremento dei tassi di interesse e alla contrazione della domanda interna. Gli aspetti legati al personale sono altrettanto rilevanti, con il 14% delle strutture che ha riscontrato difficoltà nella ricerca di nuove risorse, registrando un aumento del +6% rispetto all’ottobre 2022.

Sempre più attenzione alla sostenibilità

Le strutture ricettive stanno orientando gli investimenti e le strategie nel biennio 2023-24 verso l’aumento dell’attrattività e la risposta alle nuove esigenze di mercato. La sostenibilità ambientale si afferma come un driver strategico fondamentale per quasi l’80% degli operatori turistici. Questa consapevolezza ha spinto le strutture a implementare politiche e soluzioni sostenibili, riducendo l’impatto ambientale e soddisfacendo la crescente domanda di turismo sostenibile. Numerose iniziative sono già state avviate, con il 72% degli intervistati che ha investito nella raccolta differenziata, depurazione dell’acqua, riduzione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti. Il 70% ha adottato misure per ridurre gli sprechi alimentari, mentre il 66% ha implementato azioni di risparmio idrico e, in oltre la metà dei casi, energetico.

Inoltre, molte strutture dichiarano di aver già pianificato una serie di iniziative a favore della sostenibilità ambientale. Il 35% degli intervistati prevede di implementare azioni di risparmio energetico nei prossimi 12 mesi, mentre il 28% intende acquistare materie prime sostenibili o promuovere gli spostamenti ecologici dei propri clienti. Uno su quattro ha l’intenzione di selezionare fornitori attenti agli aspetti della sostenibilità ambientale.

Maggiore consapevolezza della crisi climatica

Gli operatori turistici stanno prendendo consapevolezza dell’interconnessione tra sostenibilità ambientale, crisi climatica e impatto diretto sulla gestione delle strutture ricettive. Il 66% di essi ha affrontato gli effetti diretti e indiretti di questa crisi sulle attività aziendali. In risposta a un urgente scenario climatico in evoluzione, molti hanno ritenuto essenziale adottare misure proattive per affrontare gli imprevisti atmosferici. In particolare, circa la metà degli operatori turistici ha scelto di sottoscrivere una copertura assicurativa per eventi atmosferici.

Aumento dei prezzi a causa dei costi di gestione

Per aumentare l’attrattività delle loro strutture molti operatori stanno adottando diverse strategie. Circa il 25% ha scelto di puntare sul rinnovo e l’ammodernamento della struttura, mentre il 23% ha manifestato interesse ad investire in impianti per la produzione di energia rinnovabile. Altre intenzioni di investimento includono l’acquisto di nuove attrezzature (10%) e l’implementazione di attività e strumenti di marketing digitale (8%). Solo l’18% degli operatori non prevede di fare investimenti nel prossimo futuro.

Per quanto riguarda l’offerta, il 41% degli operatori nel settore turistico prevede un aumento dei prezzi di listino. Questo aumento è attribuito sia ai crescenti costi di gestione che alla revisione o all’ampliamento dei servizi offerti ai clienti della struttura.

A livello strategico, gli operatori turistici prevedono un cambiamento nei rapporti con i clienti, il personale e gli istituti di credito. Il 30% di loro prevede una revisione delle condizioni di pagamento per i clienti, mentre il 6% ipotizza il differimento delle rate di mutui e prestiti.

Le nuove esigenze dei clienti

L’Osservatorio sul Turismo ha identificato diversi fattori che hanno influenzato l’operatività delle strutture turistiche. La minore capacità di spesa dei turisti (53%), la contrazione della domanda interna (49%) e la riduzione della permanenza media dei turisti in struttura (42%) sono le principali sfide riscontrate. Un’altra tendenza significativa è il cambiamento nella stagionalità dei flussi turistici rispetto all’anno precedente, segnalato da quasi il 40% degli operatori. Il 32% degli intervistati sostiene che l’allungamento delle stagioni turistiche sta già influenzando o influenzerà l’operatività del loro business.

In risposta a questi cambiamenti, gli operatori turistici sanno di dover adeguare le loro offerte per soddisfare le nuove esigenze dei clienti. Le iniziative includono l’intenzione di implementare nuovi servizi come aree fitness e benessere (18%), aree relax (16%), aree dedicate ai bambini (10%) e pet friendly (8%). Altri concentreranno gli sforzi nell’aprire i propri spazi per eventi esterni (13%) o nell’installare impianti di sanificazione dell’aria (11%).

Per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi offerti ai clienti, il 28% delle strutture prevede di sviluppare un’app specifica per check-in/check-out e prenotazioni di servizi nei prossimi tre anni. Un altro 28% ha l’intenzione di rendere le camere domotiche, mentre il 24% vuole automatizzare le attività di check-in e check-out tramite l’installazione di totem dedicati.

In termini di servizi al cliente, emerge un forte interesse per la realizzazione di dynamic packaging, consentendo agli ospiti di selezionare servizi aggiuntivi durante la prenotazione (25%), e per una comunicazione via mail fortemente personalizzata (25%).

Esperienze di viaggio più personalizzate

Per migliorare l’esperienza dei viaggiatori, le strutture ricettive stanno sviluppando un Customer Relationship Management (CRM) per raccogliere informazioni a supporto di soggiorni personalizzati (22%). La gastronomia è un altro aspetto rilevante nei servizi in fase di sviluppo, con progetti per degustazioni di prodotti tipici direttamente nella struttura (27%), l’acquisto di prodotti locali al suo interno (24%) e l’introduzione di prodotti BIO (16%).

Inoltre, l’Osservatorio sul Turismo Nomisma per UniCredit evidenzia l’interesse a rispondere alle esigenze dei viaggiatori d’affari. Le strutture prevedono di attivare convenzioni con co-working esterni o creare aree di coworking nelle aree comuni (20%) e rendere disponibili in camera postazioni per lo smart working (18%) nei prossimi tre anni.

“L’Osservatorio ci mostra chiaramente come siano numerose le sfide, e con esse anche le opportunità, per gli operatori della filiera turistica italiana. Temi di rilevanza globale e infrasettoriale come la transizione digitale e la sostenibilità hanno un impatto concreto e possono segnare il successo o meno di un’iniziativa turistica. UniCredit vuole essere in prima linea per supportare le imprese turistiche italiane nei loro percorsi di ammodernamento dell’offerta. Attraverso l’iniziativa Made4Italy mettiamo a disposizione risorse finanziarie, 5 miliardi di euro, per nuovi investimenti, insieme al nostro know-how finanziario e sul settore con l’obiettivo di promuovere progetti legati alle identità regionali e favorire un’offerta congiunta tra aziende ricettive e imprese agroalimentari, valorizzando i territori italiani per attrarre nel Paese nuovi flussi di turismo internazionale” ha commentato Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit.

“Gli operatori turistici si dimostrano sempre più consapevoli e oculati nella definizione di una strategia di business che sia in grado di far fronte a una situazione macroeconomica sfavorevole e di soddisfare le mutate esigenze del turista. Continuare ad investire per migliorare la propria attrattività rappresenta un fattore discriminante per garantire all’Italia un ruolo da protagonista tra le mete di viaggio. Gli intermediari finanziari saranno fondamentali nel sostenere le aziende della filiera turistica con progetti che siano in grado da un lato di premiare i più abili e dall’altro aiutare coloro che, seppur con difficoltà, saranno in grado di superare questo momento di incertezza” ha dichiarato Mattia Barchetti Head of Market Intelligence di Nomisma.

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