Non hanno smesso di credere nella capacità di resistenza agli eventi. Vincono per saper ben curare il territorio ed essere tra i posti più sostenibili al mondo. Nel 2019 la loro Associazione – Ancim – ha pubblicato un Libro bianco sulle risorse energetiche locali. Un testo che ha fatto il giro del mondo. I 35 piccoli Comuni che le rappresentano anche in questo 2021 hanno confermato un appeal a largo raggio. Ancora in questa ultima decade di agosto alcune isolette registrano il “tutto esaurito”. Una di esse – Procida – nel 2022 vivrà addirittura la magia di Capitale della cultura italiana.
Francesco Del Deo è Sindaco di Forio d’Ischia e Presidente dell’Ancim. FIRSTonline lo ha intervistato.
Presidente Del Deo, la stagione sta andando davvero bene ?
Si. É contraddistinta da numeri davvero molto alti riguardo l’affluenza Tutte le isole minori italiane hanno registrato grandi numeri in termini di transiti e di presenze e non solo nel periodo clou dei mesi estivi. Numeri molto alti che testimoniano la voglia di ripresa e di riconquistare una nuova normalità da parte di italiani e stranieri.
La pandemia è già solo un ricordo ?
Di certo è ancora in atto e incide molto sul turismo. Ma con le dovute accortezze anche il turismo è tornato ad essere uno dei settori propulsivi delle nostre economie molto provate in questi mesi.
Fino a due mesi fa l’orizzonte era tutto nero. Le piccole isole si sono dimostrate, invece, un approdo sicuro?
La chiave di volta è stata quella di essere riusciti a realizzare la campagna “isole minori Covid free”. L’aver avviato in tempi rapidi una campagna di vaccinazione di massa ha fatto sì che i nostri territori arrivassero alle porte della stagione estiva con un tasso di positivi al Covid-19 pari a zero.
Siete stati veloci e concreti.
Un risultato più che ottimo che ha visto l’Ancim protagonista di numerosi tavoli di concertazione con i Ministeri di riferimento.
Avete dialogato con un governo attento alle necessità del turismo Made in Italy.
Con un pizzico di orgoglio, mi sento di affermare che è grazie alla nostra caparbietà se siamo riusciti a trovare le giuste interlocuzioni a livello nazionale per rendere sicure le isole minori italiane, salvaguardando non solo la salute dei residenti, ma permettendo anche all’economia di rialzarsi.
Ma c’era anche la concorrenza straniera….
“Isole Covid free” è stato un risultato vero e tangibile.Non è stato come il “covid free” proclamato dalla Grecia per le proprie isole, salvo poi doverle chiudere in lockdown per l’aumento esponenziale dei contagi, reintroducendo in alcuni casi anche il coprifuoco.
Tempi difficili, certo. Ma quanto la sostenibilità ambientale, la cura del territorio è un valore apprezzato dai vacanzieri ?
L’Ancim è dalla sua fondazione, sempre attenta a salvaguardare l’identità più vera delle isole minori Italiane. Questo passa, appunto, per una grande attenzione alla sostenibilità ambientale di ogni iniziativa posta in essere.
Turismo slow ?
Si.I dati nazionali ed internazionali degli osservatori turistici parlano chiaro e le tendenze sono inequivocabili: il turismo slow, quello a misura d’uomo e autentico, è il trend che premia mete come le nostre isole.
Però, anche all’estero hanno storie, tradizioni importanti, attrazioni straordinarie. Voi siete più bravi ?
La strada da seguire deve continuare ad essere quella che Le dicevo, tenendo ben presente che la forza delle tradizioni insulari e dell’identità storico-culturale delle nostre isole minori costituisce quel quid in più che rendono i nostri territori unici al mondo.
Che impatto ha tutto questo sull’economia locale?
È un aspetto fondamentale. La nostra economia è legata alla stagionalità: una stagionalità che prima era quantificabile tra i 6 e gli 8 mesi, ma che ora si è ridotta tra i 40 giorni e i 5 mesi al massimo. Una situazione che crea notevoli problemi alla popolazione residente e al tessuto imprenditoriale che sceglie di investire sui territori delle isole minori.
Cosa proponete ?
C’è bisogno di prolungare la stagione e di destagionalizzare l’economia turistica isolana. Da questo punto di vista ci stiamo impegnando per farlo nel migliore dei modi, anche seguendo una progettualità sostenibile.
Il giro d’affari può migliorare anche a vantaggio dei cittadini stanziali. Nelle piccole isole vivono più di 200 mila persone.
Partendo dal presupposto che queste isole hanno potenzialità ancora inespresse, sono convinto che il giro d’affari legato soprattutto ad un turismo di qualità, destagionalizzato e slow- che rispetti quindi totalmente il territorio – può solo migliorare. Per farlo c’è bisogno di progettualità condivise e di fondi che, in questi ultimi periodi, il Governo centrale sta prevedendo.
La politica vi è vicina?
Negli ultimi mesi l’Ancim stata audita presso varie Commissioni parlamentari strategiche, oltre che in incontri mirati presso molti Ministeri per approntare un preciso piano di distribuzione delle risorse e di sviluppo. Bisogna colmare i gap esistenti tra le isole e la terraferma, soprattutto in materia di trasporti, salute pubblica, giustizia e scuola. Sono solo alcune delle conquiste effettuate. Sono certo che,molte altre arriveranno nei prossimi mesi.
Che succede ,invece, dal lato dei Sindaci ?
Noi, 35 sindaci, siamo a lavoro per la predisposizione non solo di progettualità rapidamente eseguibili, ma anche per la definizione di Leggi e Decreti Legge che pongano i territori isolani al centro di una politica nazionale di rilancio sempre più forte.
Quindi, non pensate solo ai vacanzieri. In passato Lei ha chiesto ai governi maggiori interventi per la sanità e i servizi anche per i residenti. A che punto siete ?
Di recente a Roma ho avuto l’onore di incontrare personalmente l’ on. Francesco Paolo Sisto per quanto riguarda la problematica della chiusura delle sedi distaccate dei Tribunali presenti sulle isole minori e posso dire che sono stati compiuti molti passi avanti. Per la sanità, messa a dura prova in questo periodo di pandemia da Covid19, abbiamo avuto incontri anche in altre sedi. Ci sono state date rassicurazioni riguardo una sempre maggiore attenzione verso i servizi sanitari presenti sulle isole minori. Vedremo….
Mi scusi , ma alcuni servizi sulle isole continuano a costare di più. Un danno per chi passa le vacanze da voi.
Le dico che abbiamo chiesto un rapido intervento del Governo per cercare di abbassare i costi di alcuni servizi. Anche per gli isolani risultano davvero esorbitanti rispetto a chi vive sulla terraferma. Per chi vive su di un’isola minore il costo della vita è, davvero, alto.
Per esempio …
Si. Sull’isola un litro di benzina viene venduto a 2,022€ e 1,90€, mentre sulla terraferma il costo è nettamente inferiore. Per non parlare, poi, di servizi specialistici che fin troppo spesso non sono disponibili sulle isole e i residenti devono necessariamente spostarsi in terraferma. Costi su costi, da calcolare per ogni seppur minima attività.
Immaginiamo i disagi anche per i turisti. Presidente De Deo, concludendo, le “isolette” di casa nostra restano una meta si o no?
Certo. Tuttavia c’è ancora tanto da fare. Gli obiettivi sono chiari. Ma Le confermo che con pazienza e caparbietà, sono certo che riusciremo a portare a casa ulteriori ottimi risultati.
Del resto tutte le mete vacanziere sono andate bene,chi ha perso tanto, sono le città d’arte dove non essendoci gruppi ed extra europei si è perso il 70% del totale.
Francesco http://www.protourism.biz