Il turismo a Roma e nel Lazio è destinato alla ripresa, bisogna solo capire in quanto tempo le cose si sistemeranno. É quanto emerge dal webinar organizzato da Intesa Sanpaolo e Srm dove sono stati presentati tre scenari che si distinguono a seconda della velocità della ripresa. Lo studio varia in base a dati più o meno ottimistici. Il risultato finale mostra segnali incoraggianti di crescita anche nel peggiore dei risultati possibili.
Il 2020 ha registrato un calo di presenze a Roma e nel Lazio del 74% e 72% e solo il turismo domestico ha permesso di non far peggiorare ulteriormente questi dati ( il 45% in meno rispetto alle presenze straniere -88%). Si stima che la crisi abbia tagliato oltre il 70% del valore della spesa turistica registrata nel 2019 e il 75% del fatturato delle imprese impattando negativamente sul Pil di -1,97% (Italia -1,48%).
Gli scenari calcolano che la crescita della domanda turistica a Roma oscillerà tra valori compresi tra 12,8, 20,3 e 23,1 milioni di presenze. Il traino di questi dati sarà ancora il turismo interno rispetto a quello internazionale. A seconda dello scenario si recupereranno tra 451,5 milioni, 1.300 milioni e 1.624 milioni di euro che, come sottolinea Intesa Sanpaolo, è solo un parziale recupero rispetto a quanto perso nel 2020. I dati previsionali per il Lazio non si discostano tanto, con presenze che variano tra 15,3, 23,5 e 27,2 milioni e un fatturato auspicato tra i 5.140 milioni e i 9.544 milioni di euro.
Per superare le criticità che le imprese hanno vissuto in questo periodo Intesa Sanpaolo ha istituito un plafond di 2 Miliardi di Euro a sostegno dell’industria turistica.
La ripresa del comparto turistico, anche se a rilento, sembra certa. Ora bisogna solo vedere quanto sarà veloce a ridare fiato ad un settore aspramente colpito dalla pandemia.