La lira turca si riprende dopo la manovra della Banca centrale che nella scorsa nottata ha aumentato nettamente i tassi per fermare la caduta della valuta. Il tasso overnight sui prestiti è salito al 12% dal 7,75%, quello sui crediti dal 3,5% all’8%, il tasso repo a una settimana è passato al 10% dal 4,5%. Così la lira è balzata a 2,1725 per dollaro e a 2,9702 per euro in apertura stamani.
Ieri sera, prima della riunione di emergenza della banca centrale, la valuta turca quotava 2,25 per dollaro e 3,09 per euro. Valori comunque superiori ai minimi storici toccati lunedì prima dell’annuncio della riunione straordinaria attorno a 2,36 per dollaro.
La banca centrale ha detto di essere pronta a tenere i tassi alti “in maniera duratura” dopo che la lira è finita sotto pressione per lo scandalo di corruzione che ha coinvolto il governo di Recep Tayyip Erdogan, costringendo quattro ministri alle dimissioni.
Contrario all’aumento dei tassi è il premier Erdogan che ammette però l’indipendenza dell’istituto di emissione. Il governo voleva che i tassi restassero bassi prima del ciclo elettorale previsto a marzo con le elezioni municipali.
Gli analisti dicono che il governatore Erdem Basci ha sfidato il premier con un’azione così coraggiosa, restaurando nel contempo una credibilità perduta con mesi di inazione.