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Turchia: la Borsa di Istanbul cresce a ritmi record, ma è drogata dall’inflazione. Per la lira turca saranno dolori

Wikimedia Commons

Non è tutto oro ciò che luccica. Se da una parte la Borsa di Istanbul ha raggiunto il suo massimo storico e incassato un rialzo di oltre il 70% dall’inizio dell’anno, classificandosi come miglior piazza azionaria del 2022, dall’altra l’inflazione turca accelera la sua corsa ad agosto superando l’80% (a 80,2%) per la prima volta da settembre del 1998. Prosegue quindi la pesante svalutazione della lira turca che viaggia adesso a 0,055 dollari, in calo del 55% su base annua rispetto al dollaro, e del 27% da inizio anno. E ciò la rende il peggior rendimento nei mercati emergenti.

Erdogan: la (discutibile) politica monetaria

Questo vuol dire che la strategia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan secondo il quale i tagli dei tassi di interesse riusciranno a frenare il forte calo della lira turca e la spirale inflazionistica, in realtà non sta funzionando. Il percorso di politica monetaria intrapreso da Ankara negli ultimi 8 mesi viaggia in senso opposto rispetto alla tendenza globale delle altre banche centrali di alzare i tassi di interesse al fine di combattere l’inflazione. La Banca Centrale Turca invece conta su misure macroprudenziali e collaterali come l’aumento delle ponderazioni del rischio e il raddoppio dei requisiti di riserva presso le banche per i prestiti denominati in lire per attenuare il credito.

La Turchia ha i tassi più negativi al mondo 

Se la Bce si appresta a innalzare i tassi a breve, la Banca centrale Turca (Cbrt) ha tagliato a sorpresa i tassi d’interesse di 100 punti base, lo scorso 19 agosto, al 13% dal 14% al quale erano fermi dal 16 dicembre nonostante il caro vita fosse già al massimo dagli ultimi 24 anni. Una strategia che rende la Turchia il paese con i tassi reali più negativi al mondo.

Continua la serie di record dell’indice BIST 100 di Borsa Istanbul

L‘indice Bist 100 della Borsa di Istanbul, lunedì 5 settembre 2022, accumula un rialzo del 3,44%, per cui da un anno fa mantiene ancora un incremento del 136,54% e di oltre il 75 al di sopra della sua valutazione minima dell’anno in corso (1.851,38 punti). Questo grazie ai titoli finanziari con gli investitori che stanno usando le azioni come copertura per l’aumento dei prezzi e la caduta della lira. Perché se l’aumento vertiginoso dell’inflazione e la valuta debole hanno spinto gli investitori fuori dal mercato per molto tempo, è stata poi la corsa a investire degli stessi turchi a rovesciare la situazione del proprio listino, come spiega Bloomberg. L’indice è più che raddoppiato nell’ultimo anno (era a 1.454), salito oltre 100 volte dal valore del 1988 (33 circa).

Nonostante l’inflazione al consumo sia salita ai livelli visti l’ultima volta durante un periodo di instabilità politica prima di Erdogan al potere, la crescita della Turchia ha superato la maggior parte degli altri paesi nel 2022, con un prodotto interno lordo in aumento del 7,6% annuo nel secondo trimestre dell’anno.

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