Perde di intensità ma non si arresta la pioggia di vendite provocata dalla crisi turca. Le autorità monetarie sono scese in campo stamattina per provare a fermare la caduta della valuta, in precedenza era intervenuta anche l’autorità di vigilanza delle banche. Ma la lira arretra ancora a 6,83 su dollaro, in calo del 5%, stanotte il cross aveva oltrepassato quota 7.
A Milano l’indice Ftse Mib perde l’1% circa abbondante sotto quota 20.900 punti. Calo analogo a Madrid. Parigi è sotto dello 0,4% circa come Londra. Il Dax di Francoforte arretra dello 0,6%. Il titolo Bayer è arrivato a cedere più dell’11%, al minimo in due anni, dopo che Monsanto, acquisita nei mesi scorsi dal gruppo tedesco, e’ stata condannata negli Stati Uniti a pagare una multa da 289 milioni di dollari a causa di un erbicida contenente glifosato, ritenuto cancerogeno.
Il cross euro dollaro è pari a 1,138 (-0,2%), sui minimi degli ultimi 13 mesi. Intanto il rendimento del bond decennale italiano è salito a 3,05%, da 2,97% della chiusura. Lo spread Bund Btp si allarga a 273 punti base: i massimi di fine maggio sono vicinissimi. Poco mossi i prezzi del petrolio: il Brent è in rialzo di 14 centesimi a 72,95 dollari al barile, invariato il Wti a 67,64 dollari.
La crisi finanziaria turca ha innalzato il rischio di contagio delle altre economie emergenti, trascinando al ribasso il rand sudafricano, il pesos argentino e messicano, il rublo russo, con ripercussioni negative anche sull’azionario dei paesi emergenti e sulle prospettive di domanda di greggio. Eni +0,5%, Saipem +1%.
La Borsa di Istanbul è in calo del 2,5%. Il bond turco sulla scadenza dieci anni, denominato in dollari, tratta a 8,89%, +57 punti base rispetto a venerdì.
La banca centrale di Ankara ha abbassato la quantità di lire e di dollari che gli istituti di credito sono tenuti a depositare, in questo modo, si vengono a liberare circa 10 miliardi di lire di liquidità, 6 miliardi in dollari e 4 miliardi in oro. In precedenza, le autorità turche hanno ammorbidito i parametri sui collaterali e triplicato l’ammontare della liquidità che le banche possono chiedere all’istituto centrale. Il regolatore avverte che “saranno prese le misure necessarie in grado di mantenere la stabilità finanziaria”.
Intanto soffre il turismo sotto il peso di Air France -5,23% e della crisi turca che ha fiaccato l’appetito degli investitori per compagnie legate al turismo nel Paese. Il tour operator Tui perde il 4,1%, la compagnia aerea easyJet l’1,4% e l’operatore di crociere Carnival l’1,1%.
Deboli le banche della zona euro (-1,3% l’indice settoriale). Il titolo Deutsche Bank perde l’1,6% a seguito del downgrade a “underperform” deciso da Bank of America Merril Lynch. Nel listino di Piazza Affari continua a soffrire Unicredit -3,4% a 13,38 euro, l’istituto più esposto all’economia anatolica. JP Morgan abbassa il target price a 19 euro. Banco Bpm -2,64%. Fa peggio Banca Monte Paschi -4,41%.
Sale invece Azimut +1,40% nel mirino, secondo le voci, di Mediobanca -3,2%. Sotto tiro in Piazza Affari anche Astaldi -5% che vede scemare le possibilità di ceder il terzo ponte sul Bosforo, operazione necessaria per la realizzazione dell’aumento di capitale. Ancora debole, come venerdì, Stm -1%. Leonardo -1,13%: sono in ribasso le chances di vincere la gara per gli aerei da addestramento da fornire all’aviazione degli Stati Uniti.