Sono 50.589 i dipendenti pubblici cacciati oggi con 3 nuovi decreti dello stato d’emergenza in Turchia. Si tratta in gran parte di insegnanti, professori universitari, imam e poliziotti. E non è finita qui dato che, tramite Twitter, il vicepremier Nurettin Canikli ha assicurato che “L’operazione di pulizia continuerà”.
Tra gli statali licenziati oggi ci sono anche 28.163 dipendenti del ministero dell’Educazione, per lo più insegnanti di scuole elementari e medie.
I decreti prevedono non solo l’epurazione dei dipendenti, ma anche il fatto che questi non potranno più essere assunti in futuro da istituzioni pubbliche. Sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati anche i nomi dei lavoratori licenziati, suscitando polemiche per potenziali rischi a cui potrebbero essere esposti.
Arrestato inoltre Mucteba Kilic, dirigente del Partito rivoluzionario socialista dei lavoratori (Dsip che ha accusato di aver girato mentre frequentava l’università un video in cui recitava un poema vicino all’ideologia di Gulen.