E’ salito ad almeno 170 morti, 30 dispersi e 745 feriti il bilancio dello tsunami che ha colpito ieri la costa attorno allo stretto della Sonda, tra le isole indonesiane di Giava e Sumatra. E’ un bilancio “destinato ad aumentare”, stima l’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri, sottolineando che molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte dai soccorritori. Secondo l’Australian Broadcasting Corporation, nella sola zona di Lampung, a Sumatra, i morti sarebbero almeno 113. Mentre a Pandeglang, sull’isola di Java, le vittime sarebbero 92. Non ci sono ancora conferme ufficiali.
Al momento, “non ci risultano vittime tra gli stranieri, tantomeno australiani, dello tsunami” in Indonesia. Lo ha detto il premier australiano Scott Morrison, citato da Abc News. Con un muro d’acqua di circa 20 metri, lo tsunami ha danneggiando centinaia di costruzioni tra cui diversi alberghi.
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Secondo l’Agenzia di meteorologia e geofisica indonesiana le onde anomale potrebbero essere state causati da frane sottomarine seguite a un’eruzione di Anak Krakatau, un’isola vulcanica formatasi nel corso degli anni dal vicino vulcano Krakatoa.
L’onda di tsunami ha fatto strage tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell’anno. Lo riferiscono i media locali. Le immagini mostrano l’onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l’evento: il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra gli oltre 80 dispersi nella tragedia. All’evento partecipavano almeno 260 persone: i morti accertati sinora sono 14, almeno 89 i dispersi.”L’acqua ha spazzato via il palco, che era molto vicino al mare”, afferma la band in un comunicato citato da Cnn Indonesia.”Abbiamo perso i nostri cari, incluso il bassista e il manager, gli altri sono dispersi”.